Vitignoitalia 2022 anteprima
Con 80 espositori e 500 etichette in degustazione, tante le impressioni da riportare, tra confortanti conferme e nuove scoperte. Ecco alcune etichette da tenere d’occhio.
Il calendario degli eventi del vino nella città di Partenope ha un appuntamento di fine anno che somiglia ad un brindisi: Anteprima Vitignoitalia, prequel d’una delle maggiori manifestazioni del settore vinicolo del Sud. È occasione d’incontro tra i produttori ed un ampio pubblico, sempre più composito, fatto di operatori di settore, stampa specializzata ed appassionati. La recente edizione, tenutasi all’Hotel Excelsior di Napoli, il 30 novembre scorso, ha visto 80 espositori ed oltre 500 etichette in degustazione. Serata importante per scoprire le sfumature delle nuove annate sul mercato, in special modo per la parte campana.
Tante le impressioni da riportare, tra confortanti conferme e nuove scoperte, come il ritrovare l’essenza flegrea di Mara Portolano, di cui la Falanghina e il Piedirosso traggono dal suolo vulcanico quel sottile sentore minerale che dopo la gentilezza olfattiva impongono un sorso con finale deciso e piacevolmente ammandorlato, affascinante quanto la scura roccia vulcanica. Il mio sguardo alla Puglia è per il Primitivo di Manduria Riserva 2017 di Antica Masseria Jorche, al naso frutto maturo, spezie scure e liquirizia, il palato viene coinvolto dalla gentile opulenza del sorso efficacemente bilanciato da una buona freschezza e dal tannino misurato.
Tra le novità campane c’è il nuovo nato di Tenute Le Lune del Vesuvio, di Terzigno, elaborata versione del Lacryma Christi in un Riserva 2008, Vesbius, 60% di Piedirosso con Aglianico a completamento, arriva al nostro calice dopo 24 mesi di botte grande. Dall’assemblaggio deriva un naso complesso dove la mora incontra l’agrumato con scie minerali, assaggio morbido con ritorno di piccoli frutti, un rosso da tenere d’occhio anche nell’evoluzione dei prossimi anni.
Il calice laziale è stato riempito da Casale del Giglio, accanto a vitigni autoctoni, come il Bellone, ritroviamo una pratica internazionale come il Viognier. La misura della vinificazione fa emergere frutti freschi e sensazioni floreali accanto alla mineralità, nell’assaggio ritroviamo sensazioni estive con lieve e gratificante finale ammandorlato.
Tocco elegante del nord nel Barbera D’Alba Superiore 2018 di Piccole Vigne Ceste Vini, rubino trasparente, piacevoli sentori di ribes, violetta e spezie dolci, sorso snello con esaltante freschezza, buona morbidezza, persistente piacevolezza. Un bianco campano che mai delude e che conferma una ricerca stilistica ben precisa è Fontanavigna, Pallagrello bianco 2020 di Terre del Principe, eleganza d’ananas e pesca con tocco di zenzero, la bocca viene rallegrata dalla freschezza e dalle sensazioni retronasali che richiamano un delicato floreale.
Vitignoitalia tornerà a Castel dell’Ovo in primavera, dopo il lungo fermo imposto dalla pandemia, le date sono già state rese note: 5, 6 e 7 giugno 2022. Buon Calice.