Eolia è il progetto vitivinicolo di Natascia Santandrea e Luca Caruso sull’isola di Salina, nell’arcipelago del vento. Toscana lei, di San Casciano in Val di Pesa, e siciliano lui, di Salina, si incontrano per caso e si innamorano. Poi arriva l’annus horribilis, il 2020. Che però è anche l’anno di una nuova consapevolezza e di cambiamento. Ecco allora il desiderio di cambiare vita, di iniziare qualcosa di nuovo e insieme. Fare vino sull’isola dei due vulcani, Didyme, la verde e rigogliosa Salina. Terra d’elezione della Malvasia.
Nasce così Eolia, una bella sfida. Fare vino sulle piccole isole non è facile, specie se si tratta di vigne sparse, talvolta impervie e raggiungibili solo a piedi. <<E soprattutto per noi, che non abbiamo mai fatto vino>>, si raccontano Luca e Natascia. Entrambi però vengono da una lunga esperienza nella ristorazione e nell’accoglienza. Luca si occupa dell’albergo di famiglia, il Signum, con il ristorante stella Michelin guidato dalla sorella Martina Caruso. Natascia è cresciuta nelle terre del Chianti Classico e nel ristorante storico di famiglia, La Tenda Rossa.
A guidarli nei primi passi di Eolia è stato l’amico Turi Geraci, architetto e produttore vinicolo (sua l’azienda Palari a Messina). Con loro anche un giovanissimo e appassionato enologo umbro, Bernardo Ciriciofolo.
La prima vendemmia di Eolia è del 2020, nei vigneti sparsi in contrada Valdichiesa, circa due ettari coltivati a Malvasia, tra pendici del Monte Fossa delle Felci e di Monte Porri, i due vulcani spenti dell’isola. Il vino prodotto è il Bianco V (da Valdichiesa), Salina Bianco IGT, una malvasia delle Lipari in purezza, fermentazione in acciaio e affinamento in bottiglia per 12 mesi. Un vino intenso, elogio della Malvasia, espressione dell’isola. <<Ottimo con il coniglio in bianco, senza pomodoro, con i capperi come lo fanno qui a Salina>>, suggerisce Natascia che oggi è in prima linea nella conduzione dell’azienda. Sfreccia in motorino tra una contrada e l’altra, dal mare alla montagna, cammina tra i filari, accarezza i tralci con occhi felici, si ferma a contemplare la vigna che sembra planare sul mare, a pochi passi dall’eliporto. A quattro anni dalla sua scelta, è soddisfatta.
Oggi Eolia conta 13 micro particelle vitate tra i comuni di Malfa e Leni, diverse per esposizione e altitudine, per un totale di 5 ettari, sparsi tra bosco, frutteti, fichi d’India, distese di capperi. Le piante hanno tra i 25 e i 30 anni di età, ogni particella ha la sua vendemmia, rigorosamente manuale. Una vendemmia che può durare anche un mese per quanto sono diverse le tante particelle. Oltre al Bianco V, ci sono un altro bianco, il Bianco M (da Malfa), minerale e salino, che è Malvasia con un’aggiunta di una piccola quota (10%) di Insolia e Cataratto, e il Rosso CN, un blend di Corinto nero, il vitigno autoctono isolano, e di Nerello mascalese e Nerello cappuccio che conferiscono eleganza e struttura al sorso. Sono piccole produzioni, poco più di 2000 bottiglie per ogni etichetta. Eolia, che oggi si avvale anche della consulenza dell’enologo Donato Lanati, è soprattutto un progetto di ricerca e qualità.
La cantina è nei locali di una grande casa a Valdichiesa: due tini in acciaio, una botte in legno per l’unico rosso di casa e un’anfora in cemento appena arrivata e ancora sigillata. Ci lavora una squadra di circa otto persone. C’è una novità da quest’anno, il vino Rosa, rosato IGT Terre Siciliane, da uve raccolte in Sicilia, trasportate e vinificate a Salina. Un vino pulito, elegante, di grande freschezza. Trovate le bottiglie di Eolia nei ristoranti che fanno ricerca sul vino, negli scaffali delle enoteche più raffinate e anche online. Sull’etichetta sembra uno stemma, in realtà è una vecchia serratura in ferro eoliana, la serratura che ha schiuso una nuova avventura per Natascia e Luca.
Giornalista freelance dal 1998, per circa vent’anni ha scritto per le testate del gruppo Espresso La Repubblica e firmato articoli per i principali editori nazionali. Nel 2008 ha ideato Wine&TheCity, di cui è direttore creativo. Nel tempo libero continua a scrivere di viaggi, luoghi e storie singolari per Dove, Donna Moderna e altre testate.