Tommaso Luongo è il nuovo Presidente dell’Ais Campania. Succede a Nicoletta Gargiulo dopo più di quindici anni alla guida della Delegazione di Napoli.
Classe 1969, napoletano, è Sommelier Master class in analisi sensoriale, degustatore e relatore abilitato, Giudice internazionale per il Concours Mondial du Bruxelles, nonchè referente Guida Vitae per la Campania fin dalla prima edizione.
Presidente Ais Campania, tre parole per definire questo traguardo.
Emozione, soddisfazione e anche un po’ di preoccupazione. Essere il terzo presidente regionale più votato in Italia è sicuramente grande stimolo ma anche fonte e assunzione di responsabilità.
Ogni traguardo è anche un nuovo inizio. Quali le azioni o i programmi a breve termine?
In questa prima fase consolideremo rapporti e collaborazioni con istituzioni scolastiche, accademiche e consorzi di tutela. Fare rete è condizione imprescindibile per realizzare piccoli e grandi progetti.
E un obiettivo più ambizioso che richiede tempo?
In realtà gli obbiettivi ambiziosi sono molteplici e richiederanno sicuramente tempistiche di attuazione più lunghe. Pianteremo tanti semi e avremo bisogno del sostegno e della collaborazione dei nostri soci per raccoglierne i frutti.
La figura del sommelier oggi in Campania: quali criticità, quali aspettative?
Viviamo una crisi “vocazionale” generalizzata, domanda e offerta non riescono a incrociarsi in questa fase storica. Le associazioni professionali di settore devono fare la loro parte e investire sempre di più per contrastare questo fenomeno, ma ci vorrebbe una maggior sinergia con il mondo della scuola per pensare alla diffusione della cultura del vino sul modello, ad esempio, di altre nazioni europee. In Campania dobbiamo lavorare per costruire un percorso didattico per formare un sommelier 2.0, operatore a tutto tondo della filiera enogastronomica, che possa intrecciare la conoscenza specifica del mondo del beverage con quella più ampia del territorio: vino e cultura, per essere un professionista dell’accoglienza non solo in sala.
Stato di salute del settore?
La pandemia e la guerra in Ucraina hanno evidenziato la necessità del nostro settore di sapersi confrontare con mercati differenti che significa diversificare i canali di vendita e sperimentare strumenti innovativi per attrarre le nuove generazioni.
Che ruolo giocano le donne?
Fondamentale e imprescindibile, del resto le statistiche della frequentazione dei nostri corsi evidenziano sempre una maggior partecipazione femminile. Un’iniezione di curiosità, competenze e garbo professionale.
Formazione, servizio, divulgazione: quale aspetto va migliorato?
La crescita professionale passa necessariamente attraverso la ricerca della perfezione e quindi il segreto sta nel tendere sempre a migliorarsi. Io sono convinto che ci sia un filo conduttore che valorizza e lega tutti e tre questi aspetti.
Se avesse una bacchetta magica cosa cambierebbe subito?
Mi piacerebbe usarla per stimolare una maggiore consapevolezza delle risorse straordinarie che abbiamo in Campania: sia come ricchezza territoriale, sia come capitale sociale.
Giornalista freelance dal 1998, per circa vent’anni ha scritto per le testate del gruppo Espresso La Repubblica e firmato articoli per i principali editori nazionali. Nel 2008 ha ideato Wine&TheCity, di cui è direttore creativo. Nel tempo libero continua a scrivere di viaggi, luoghi e storie singolari per Dove, Donna Moderna e altre testate.