La terza generazione di produttori di Masseria Campito, azienda vitivinicola di Gricignano di Aversa, prosegue lo slancio di una delle imprese cardine per un vitigno rappresentativo della Campania come l’Asprinio.
Paolo Basilio Saviano, classe ’99 e rappresentante più giovane dell’azienda, ha raccontato Masseria Campito a noi di Wine&TheCity in occasione degli appuntamenti del format “Jingle Wine” presso il quartiere Chiaia di Napoli.
Come nasce la storia di un’azienda a conduzione familiare come la vostra?
L’azienda è nata circa quindici anni fa da un’idea di mio nonno e di suo fratello, hanno deciso infatti di impiantare un vigneto all’interno di questo terreno ereditato dalle precedenti generazioni. La mia famiglia infatti è originaria di Gricignano e, di generazione in generazione, adesso mi sto occupando io di prendermi cura dei terreni e di questa attività che hanno creato mio nonno e mio prozio.
Secondo te cosa rende speciale la vostra attività?
Il nostro obiettivo è credere nel territorio, con l’obiettivo di valorizzarlo e di svelarne il potenziale inespresso. Noi facciamo infatti di tutto per farlo emergere in questo mare magnum che è il mercato del vino.
Con te però possiamo anche parlare di olio, giusto?
Per l’olio dobbiamo spostarci, sempre rimanendo all’interno della nostra famiglia, fino in Puglia dove a Trani la famiglia di mia nonna da tempo possiede questi terreni dove coltiviamo tutt’ora le nostre olive e dove nel 2015 abbiamo realizzato un frantoio per realizzare olio extravergine di oliva di altissima qualità. L’azienda, in questo caso Schinosa, è nata nel 1647 con il ramo della famiglia che da sempre si è dedicato alla produzione di olii pugliesi.
Su quali caratteristiche puntate nella produzione del vostro olio?
Abbiamo partecipato a differenti concorsi internazionali, anche vincendo premi prestigiosi, perché i nostri olii si basano sulla pulizia e sull’eleganza, che sono i due attributi più importanti per realizzare un buon olio. In particolare, lavoriamo su dei monovarietali di coratina, peranzana, leccino e nocellara, oltre ad un blend di nocellara, pichioline e coratina. Coltiviamo oltre 180 ettari di uliveti per una produzione annuale di circa 900 quintali di olio, tra bottiglie, bag-in-box ed ingrosso. Abbiamo vinto anche differenti premi come il primo posto al Premio Mario Solinas 2023 riconosciuto a livello mondiale, oltre ai vari podi in occasione del Premio Leone d’Oro e del Premio Sol d’Oro. Un nostro, ambizioso, progetto che attualmente perseguiamo è quello di far arrivare l’olio Evo a divenire come prodotto culinario di lusso, protagonista proprio come una bottiglia di vino, portando il consumatore a berlo delicatamente proprio come una bottiglia di vino.
Parlando invece delle vostre bollicine, sai dirmi cosa “bolle in pentola”?
L’Asprinio ha un’ottima resa in fatto di predisposizione per la produzione di spumantizzati, noi puntiamo infatti tanto sull’accoglienza attraverso cui raccontiamo e spieghiamo i nostri prodotti che realizziamo in Masseria. Attraverso i nostri prodotti come “Priezza” il nostro Metodo Classico e “Drengot” Metodo Charmat entrambi a base Asprinio, desideriamo raccontare cosa significhi un’azienda radicata nel territorio proprio perché abbiamo piacere a raccontare la nostra passione ma anche il nostro sacrificio. Noi crediamo che condividere i nostri prodotti con chi ne è curioso trasforma il lavoro in un piacere ed in una goduria, quest’ultima appunto il significato che diamo al termine Priezza del nostro prodotto di punta.
Chiudiamo con una domanda su di te: quanto è complesso per un giovane fare imprenditoria in Campania ed in particolare nel mondo del vino?
Ci sono sicuramente degli aspetti di criticità e difficoltà, come in generale il fare imprenditoria in qualsiasi contesto e settore, probabilmente essere giovani può dare una marcia in più nell’essere affamati ed avere voglia di crescere e dimostrare, cosa che rende Masseria Campito competitiva e decisa a dimostrare il potenziale di questo territorio.
Partenopeo classe ‘93, ingegnere e giornalista pubblicista con la passione per il vino. Terza generazione di una famiglia di produttori di vino all’ombra della Certosa di San Martino a Napoli. E’ studente presso l’Associazione Italiana Sommelier e si occupa di promuovere, attraverso incontri di degustazione, la cultura dell’enogastronomia e divulgazione del territorio.