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Intervista a Josè Rallo

A tu per tu con i produttori

5 domande a José Rallo

José Rallo, quinta generazione di una storica famiglia siciliana del vino di qualità, è il volto e la voce di  Donnafugata, l’azienda che produce vini di qualità  in Sicilia che guida insieme al fratello Antonio.

Prima donna membro del CdA del Banco di Sicilia su nomina di Unicredit e Presidente del Comitato Territoriale Sicilia, José Rallo si è impegnata sui temi dell’internazionalizzazione, dell’innovazione, e della valorizzazione dei territori.  Da ottobre 2020 è nel CdA dell’ICE, Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.

Il tuo vino del cuore tra quelli prodotti e perchè
Un vino a cui sono particolarmente legata e che credo rappresenti in pieno la storia e i valori di Donnafugata è il Ben Ryè, il passito di Pantelleria nato dal coraggio imprenditoriale di mio padre che investì nel 1989 sull’isola del “Sole e del Vento”. Giacomo capì le potenzialità straordinarie di questo territorio e, grazie alla sua visione innovatrice diede vita ad un passito inedito, che oggi è uno dei vini naturali dolci più apprezzati al mondo: un vino di grande complessità, che si caratterizza per l’equilibrio tra freschezza e dolcezza e per il sorprendente potenziale di invecchiamento.

Ma il Ben Ryè è anche icona di un approccio vocato alla sostenibilità che da sempre caratterizza Donnafugata: è figlio della viticoltura eroica di Pantelleria, dove il sistema di allevamento ad alberello pantesco ha avuto il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità UNESCO in quanto “pratica agricola altamente sostenibile e creativa”. Ben Ryé è anche il simbolo della grande attenzione che dedichiamo alla tutela del paesaggio di Pantelleria, dove abbiamo recuperato la vigna centenaria di Khamma, franca di piede, curiamo il mantenimento di 40 km di muretti a secco che insistono nei nostri vigneti, e dove abbiamo restaurato e poi donato al FAI un giardino pantesco. Infine, il Ben Ryè è un vino “democratico” e trasversale; è amato sia da super intenditori che dai neofiti del mondo del vino ed ha una grande versatilità negli abbinamenti: si sposa classicamente con i dolci e il cioccolato, ma è perfetto anche con il “salato” come i formaggi erborinati ed il foie gras.

Il vino che vorresti produrre
Un sogno nel cassetto è produrre un metodo classico sull’Etna. Donnafugata ha i suoi vigneti e la sua cantina nel versante nord delle pendici del vulcano attivo più alto d’Europa, dove coltiviamo il Nerello Mascalese e il Carricante. Una viticoltura di “montagna” (abbiamo circa 21 ettari tra i 700 e i 750 ml di altitudine) che abbinata ad un microclima unico e all’energia del vulcano, produce uve di grande freschezza aromatica che danno vita a vini di spiccata eleganza e spiccata mineralità: tutte caratteristiche perfette per una bollicina di prestigio.

Un aneddoto della tua vita in azienda che ti ha segnato in modo particolare
Ricordo ancora come fosse oggi il momento in cui comunicai a mio padre che volevo entrare in azienda. All’epoca vivevo e lavoravo a Roma, ma avevo deciso di tornare in Sicilia perché mi ero innamorata di un siciliano, con cui avevo deciso di sposarmi. Giacomo mi disse che era molto contento, ma che non mi dovevo aspettare un trattamento di riguardo: avrei dovuto fare la gavetta, iniziando dal basso sia in termini di mansioni che di retribuzione. Accettai subito la sfida e, fin dal primo giorno, mi sono impegnata per dimostrare quale potesse essere il mio contributo e il valore aggiunto che potevo dare: un approccio che mi accompagna ancora oggi.

Il momento del tuo lavoro che ami di più e perché
Una delle cose che amo di più del mio lavoro di imprenditrice è quello che giornalmente mi mette di fronte a nuove sfide che cerco di approcciare sempre secondo l’esempio dei miei genitori: con grinta, visione e passione. In questo senso quindi trovo molto stimolante potermi dedicare a progetti complessi, di lungo termine, che mi portano a confrontarmi con contesti nuovi e che mi stimolano verso una continua crescita professionale.

Se non avessi fatto la vignaiola cosa avresti voluto fare?
Se rispondessi con il cuore, direi la cantante, vista la mia passione per la musica che ha dato vita anche al progetto Donnafugata Music&Wine, dove racconto i miei vini cantando. Tuttavia, poiché so quanto è difficile e dura la vita del musicista, ti rispondo con la “testa” e mi riallaccio alle mie passioni di diciottenne: quando sono uscita dal liceo avrei voluto fare filosofia o ricerca genetica…non so bene se ci sarei riuscita, ma sicuramente ci avrei messo lo stesso impegno e la stessa passione che ho nel portare avanti l’azienda di famiglia.

(redazione)

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