Sono 1750 le bottiglie di Asprinio Spumante Metodo Classico del Consorzio AgerAsprinio inabissate nel mare di Baia lo scorso 5 aprile, con tanto di cerimonia a Villa Ferretti, a Bacoli. Dai 10 metri di altezza delle viti maritate al pioppo dell’Agro Aversano a meno 10 metri di profondità nelle acque flegree: così nasce lo spumante “Più O Meno Dieci”, affinato in mare e in grotta. Una combinazione di tecniche antiche e maestria dei produttori per dare vita a un prodotto unico e di pregio. Ne abbiamo parlato con Francesco De Angelis, presidente del Consorzio.
Affinamento in mare. Una nuova tendenza che è approdata anche in Italia. Com’è nata l’idea di inabissare le bottiglie di Asprinio?
L’affinamento in mare è una tendenza che suscita curiosità e attenzione da parte del pubblico e degli amanti del vino ed è per noi un’occasione importante per mettere in mostra il nostro Asprinio e farlo conoscere a un pubblico più ampio. Il nostro progetto prevede la vendita di una confezione doppia numerata, con piastrelline in ceramica fatte a mano da un’associazione di ragazzi affetti da sindrome di Down a cui devolveremo 5€ per ogni confezione, in cui sono poste due bottiglie, una affinata in acqua e la sorella affinata in grotta di tufo a Casal di Principe.
La scelta di inabissare 1750 bottiglie di Asprinio Spumante Metodo Classico proprio nel fondale marino di Baia ha qualche motivazione in particolare?
Le bottiglie di Metodo Classico stanno fermentando dal 5 aprile nelle acque di Baia ma anche in una grotta di tufo perché il nostro progetto non segue solo una tendenza ma vuole dare agli acquirenti la possibilità di valutare personalmente le differenze tra i due metodi di affinamento. Inabissare un vino antico come l’Asprinio nelle immediate vicinanze del parco archeologico di Baia, la citta dell’otium romano, dei Baccanali, rende questo processo ancora più unico.
Come influisce il processo di inabissamento sul profilo aromatico e gustativo dell’Asprinio? E quali sono le differenze organolettiche con l’Asprinio affinato in grotte di tufo?
I diversi processi di affinamento, in grotta ed in acqua, delle 1750+1750 bottiglie di Asprinio Metodo Classico, produrranno certamente delle differenze che si sono già palesate dopo solo 2 mesi. Il 5 giugno, nel corso di una fase di controllo prevista, sono state riportate in superfice alcune bottiglie e sono state degustate e raffrontate con le bottiglie sorelle in grotta. In quest’occasione si sono riscontrate delle differenze sia visive che organolettiche tra le due bottiglie. Ai pochi fortunati avventori lasceremo decidere quale preferiscono.
In che modo il Consorzio AgerAsprinio garantisce la qualità e la coerenza del vino prodotto attraverso questo metodo?
Il Consorzio ha già effettuato ed effettuerà controlli programmati sulle bottiglie; a fine novembre, presumibilmente, ci sarà l’ultimo controllo e la degustazione dei sommelier dell’AIS che alla cieca esamineranno le due bottiglie, quella affinata in grotta e quella affinata in acqua.
Napoletana classe 2000, studentessa e aspirante giornalista. Adoro scoprire le culture attraverso il cibo e da buon appartenente alla Gen Z non posso fare a meno di fotografare ciò che mangio!