La Sicilia del vino piace sempre di più. Una conferma arriva dai dati sul turismo enogastronomico italiano annunciati in anteprima nel corso di Sicilia en Primeur 2023.
Secondo il rapporto redatto da Roberta Garibaldi– docente presso l’Università degli Studi di Bergamo e presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico – la Sicilia è infatti considerata (dal 46% degli italiani) la migliore regione dal punto di vista enogastronomico. E non finisce qui: occupa il primo posto anche nella classifica speciale delle regioni che gli italiani vorrebbero visitare in vista di futuri viaggi enogastronomici (indicata dal 35% degli intervistati) e il quinto posto (indicata dal 19% dei turisti enogastronomici italiani) tra le regioni in cui i turisti si sono recati per vivere esperienze a tema nel corso di viaggi più recenti.
Sicilia en primeur 2023
Oltre 100 giornalisti accreditati da tutto il mondo, 9 enotour nelle principali aree vinicole della Sicilia, 800 vini in degustazione, 60 aziende vitivinicole e 5 masterclass: sono questi i numeri della 19° edizione di Sicilia en Primeur, l’evento itinerante ideato da Assovini Sicilia– l’associazione che riunisce 100 aziende vitivinicole siciliane che condividono il controllo totale della filiera vitivinicola, dal vigneto alla bottiglia; la produzione di vino di qualità imbottigliato; la visione internazionale del mercato, la sostenibilità – per presentare in anteprima alla stampa nazionale e internazionale i vini dell’ultima vendemmia.
Binomio vino e turismo
Nel corso della sessione plenaria svoltasi a Taormina e al Parco Botanico Radicepura, alle pendici dell’Etna, Roberta Garibaldi ha evidenziato che “la Sicilia conferma il suo primato come migliore meta enogastronomica per i turisti italiani grazie al fascino esercitato dal food & wine”. L’enoturismo è uno dei punti di forza dell’offerta e nel futuro sarà chiamato a evolversi e arricchirsi. Guardando ai desiderata degli italiani che hanno intenzione di compiere un viaggio enogastronomico in Sicilia – continua Roberta Garibaldi – “forte è la voglia di vivere gli spazi aperti e immergersi nella ruralità: primeggiano le degustazioni al tramonto (indicate dal 66%), cene in vigna (60%), vendemmia turistica (46%), wine trekking (42%) passando per il nuovo trend del foraging (46%). La parola chiave è diversificare, ma in base al target, senza dimenticare proposte ad hoc per famiglie con bambini”.
Binomio vincente turismo e vino
Consapevoli del trend in crescita dell’enoturismo siciliano, i soci di Assovini Sicilia hanno di conseguenza scommesso sul binomio turismo e vino, contribuendo con successo a trainare il brand Sicilia. Competenza, determinazione e professionalità, insieme a strategie di marketing, pianificazione e comunicazione, hanno portato le aziende di Assovini a investire sempre di più nell’enoturismo. Secondo il sondaggio che ha coinvolto 69 su 100 cantine di Assovini Sicilia, il 90% delle aziende ha una struttura adibita all’enoturismo per la degustazione in cantina. Il 32% di queste possiede una struttura ricettiva con posti letto e il 30% offre una proposta di ristorazione. I servizi offerti dalle cantine Assovini sono sempre più curati e diversificati, trasformandosi in wine experience: oltre il 51% offre dai corsi di cucina ai percorsi benessere, dal wine trekking ai tour che interagiscono sempre più con il paesaggio e la cultura dei luoghi.
Sicilia come wine destination
Di tourism wine destination ha invece parlato il professore Benedetto Puglisi, co-founder e direttore scientifico Master THEM in Tourism Hospitality & Event Management di BeAcademy: “le wine destination non rappresentano solo un prodotto turistico ma un modello di sviluppo territoriale sostenibile. L’interesse per questo settore è cresciuto tantissimo negli ultimi anni. La Sicilia in questo contesto ha fatto emergere eccellenze e grandi potenzialità di sviluppo. Le caratteristiche territoriali dell’isola, la varietà di vigneti e cantine e il suo importante patrimonio turistico, culturale e ambientale sono il mix di elementi alla base di un tourism wine destination di successo”.
Annata 2022
Riflettori puntati chiaramente sul ruolo della vitivinicoltura siciliana e sulla qualità dell’ultima annata. “L’annata 2022 – ha affermato Mattia Filippi, enologo e fondatore di Uva Sapiens – è stata una delle più eterogenee degli ultimi anni, qualitativamente molto ricca e diversificata, come si può riscontrare dall’eleganza, dalla maturità fenolica e fragranza dei vini prodotti. I territori viticoli siciliani, estremamente diversi per peculiarità orografiche, ampelografiche e microclimatiche, hanno vissuto una buona annata produttiva, nella media degli ultimi anni, con un incremento nella ricchezza delle diverse espressioni qualitative per le diverse varietà”
Non solo vino
Assovini ha dunque sottolineato la vocazione e il ruolo di Ambasciatori e custodi di cultura e territorio delle aziende siciliane, con una proiezione sull’imminente futuro vitivinicolo siciliano. Un futuro sempre più nel segno dell’enoturismo come wine experience. E non è un caso che la sede di quest’edizione sia stata proprio Taormina, la bella cittadina ionica travolta dal cosiddetto effetto “White Lotus”, dal nome della seconda stagione della serie americana. Già dalla messa in onda (avvenuta lo scorso autunno) è stato subito boom di prenotazioni per Taormina e la Sicilia in generale. La quinta puntata della serie si apre con le immagini dei protagonisti impegnati in una visita a una cantina dell’Etna seguita da una degustazione. Anche in questo caso boom di prenotazioni – in particolare dai top client degli hotel 5 stelle di Taormina – per vivere la stessa wine experience. Questo fenomeno del jet setting sta riguardando anche altre produzioni: il quinto capitolo della saga Indiana Jones, al cinema dal 28 giugno, girato nei siti archeologici della Magna Grecia; la nuova serie italiana I Leoni di Sicilia, attesa per l’autunno sui canali di Disney+, incentrata sull’ascesa della famiglia Florio, e la serie Netflix ispirata al celebre romanzo Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa le cui riprese sono appena cominciate. Come sostiene Laurent Bernard de la Gatinais, presidente di Assovini Sicilia, “il valore culturale del vino affascina ed attrae sempre di più e diventa simbolo di eccellenza del Made in Sicily”.