Cinque eccellenze enologiche italiane che raccontano le terre d’origine, perfette per rinfrescare le calde giornate estive.
L’estate è la stagione perfetta per scoprire e degustare i nuovi vini bianchi. Dalle montagne del Trentino Alto Adige alle coste assolate della Sicilia, ogni regione italiana vanta una tradizione vinicola unica. Ecco cinque vini bianchi espressione del proprio territorio, ciascuno con le sue caratteristiche distintive e la sua storia.
Brut Nature, Maso Martis – TRENTINO ALTO ADIGE
Il Brut Nature è il nuovo Trentodoc non dosato, millesimo d’esordio 2021, lanciato a giugno. Chardonnay in purezza, fresco, deciso e versatile; un dosaggio zero – ossia zero residuo zuccherino – millesimato, agile e disinvolto, che esprime al meglio il carattere delle uve di montagna e, al contempo, regala ai winelover un metodo classico smart e in grado di rispondere ai palati più esigenti. Infatti, dopo la permanenza sui lieviti per minimo 24 mesi, viene eseguito il remuage e quindi la sboccatura, senza l’aggiunta di zucchero nella liqueur d’expedition.
Colore giallo paglierino, al naso profuma di frutta fresca e fiori bianchi, con un leggero sentore di lievito. Al sorso il perlage è fine e persistente, in un insieme croccante, equilibrato ed elegante, di grande appagamento. Da abbinare ad antipasti a base di crostacei o verdure, fritture, primi piatti delicati, preparazioni a base di pesce, carni bianche e formaggi freschi o di media stagionatura.
Hey French III edizione, Pasqua Vini – VENETO
Hey French: You Could Have Made This But You Didn’t è il primo multivintage fermo mai prodotto in Italia e rappresenta uno dei vini più emblematici della visione innovativa della cantina veronese. Blend di Garganega, Pinot Bianco e Sauvignon Blanc, con uve provenienti da vigneti selezionati del versante veronese del Monte Calvarina e selezionate tra le cinque migliori annate del decennio scorso, dal 2016 al 2020. Le uve di ogni annata vengono vinificate separatamente prima di arrivare al blend finale. Il risultato è un vino incredibilmente complesso e dal grande potenziale di longevità. Al naso emergono note stratificate di camomilla, mandorle, agrumi, pepe bianco e frutti tropicali. Al palato una spiccata mineralità, dovuta ai terreni di origine vulcanica.
Offida DOCG Pecorino, Velenosi Vini – MARCHE
Uno stile che evolve, pur restando sempre fedele ai propri codici espressivi. La grande forza di Angela Velenosi, la Signora del Piceno, è quella di riuscire a interpretare e valorizzare le peculiarità di grandi vitigni autoctoni. Ne è un esempio l’Offida DOCG Pecorino: si caratterizza alla vista per il colore giallo paglierino con nuance verdognole, mentre al naso rivela note fruttate (come banana, ananas e mela), accompagnate da note vegetali di erba appena tagliata, e al palato risulta di spiccata freschezza, con note di frutta a pasta bianca e gialla. Ottimo in abbinamento a piatti di pesce o anche solo per una pausa golosa a base di frutta, la sua etichetta esprime graficamente tutti i valori alla base della filosofia Velenosi Vini: visione del territorio e approccio controcorrente, simboleggiato dal pesciolino rosso che nuota in direzione contraria a quella del mare.
Campi Flegrei DOP Falanghina, Cantine Astroni – CAMPANIA
La Falanghina “Colle Imperatrice” di Cantine Astroni è un vino bianco fresco e fragrante della Campania, proveniente dai Campi Flegrei, appena fuori Napoli. Affina per 4 mesi sui lieviti in contenitori di acciaio inox, sprigionando un intenso bouquet aromatico che ricorda il glicine, la mela golden, l’albicocca, il kiwi e le mandorle fresche. Il sorso è rinfrescante e sapido, con ottima morbidezza e persistenza aromatica. Vino limpido e consistente, di colore giallo paglierino con riflessi dorati e sfumature di verde appena accennato. Al naso, si presenta intenso, fine e complesso, con sentori floreali e note fruttate. Al gusto, è secco, con una progressione acida-salina rinfrescante e di buona persistenza gustativa.
Bianco di Sei, Palmento Costanzo – SICILIA
Se per Rino Gaetano “il cielo è sempre più blu”, per Valeria e Serena Costanzo “l’Etna è sempre più bianco”, perché i vitigni autoctoni a bacca bianca raccontano in maniera sempre più puntuale l’identità del terroir che circonda il vulcano. Bianco di Sei, assemblaggio di Carricante (90%) e Catarratto (10%) ottenuto con pressatura soffice e fermentazione in acciaio, che affina 10 mesi in acciaio a contatto con le fecce fini e 12 mesi in bottiglia, si presenta di colore giallo paglierino, con un vivace naso di fiori bianchi e agrumi, con rimandi di erbe aromatiche e idrocarburi. In bocca è fresco e persistente, perfetto in pairing con piatti leggeri ma saporiti come carni di pesce.