Le tradizioni uniscono le famiglie e il cibo risveglia la memoria e il natale è il momento migliore dell’anno per riunirsi intorno alla tavola, ogni anno a casa mia prepariamo il più classico dei menù sia della cena della vigilia che del pranzo di natale; sono fortunata in cucina ai fornelli mio marito e mio suocero, mio cognato con le mani tra zucchero, uova e farina ad impastare i dolci ed io devo occuparmi di apparecchiare, addobbare ed ovviamente anche della scelta dei vini.
A proposito di vini, su piatti della tradizione napoletana non posso che abbinare prodotti della nostra splendida regione.
Intorno alle ore 19,00 arrivano in tavola capitone e baccalà fritto e broccoli di Natale soffritti ed io abbino Català 36 Brut di Montesommavesuvio a seguire vermicelli di Gragnano con aglio, olio alle acciughe servito con una Biancolella Vigna del Lume di Cantine Mazzella.
I secondi in tavola sono due: aragosta al vapore e pesce al forno accompagnati dall’insalata di cavolfiore e a me tocca servire una Falanghina Cruna del Lago La Sibilla.
Paste reali, susamielli, roccoccò e mustaccioli poi fichi secchi e castagne del prete e chiudiamo la cena in dolcezza con Passion di Giuseppe Apicella.
Ed ecco finalmente giunto il pranzo di Natale stavolta ai fornelli c’è la nonna che si cimenta con il piatto più atteso come tutti gli anni ossia la minestra maritata, deliziosa, calda e succulenta e qui il vino non può essere banale e quindi la scelta cade su la Coda di volpe del Nonno di Cantine dell’Angelo.
Il primo piatto è anch’esso impegnativo: Il timballo di maccheroni ed io qui avrei diverse scelte tra bianchi importanti e rossi di media struttura ma per questa volta dalla cantina ho tirato fuori Terra di Rosso di Galardi.
Il percorso comincia ad essere impegnativo ma come si fa senza il Cappone al forno? Ho appena servito un Piedirosso e quindi stavolta attingo tra i tanti Aglianico e ne scelgo uno dal nome molto particolare Puro Sangue di Luigi Tecce.
Il pranzo si dilunga e su struffoli, zeppole di Natale e panettone credo che, come tutti gli anni andranno via più di una bottiglia metto sul tavolo il Moscato di Baselice di Masseria Frattasi.
Eh che Natale sia!
Auguri a tutti di buone feste e mi raccomando mangiate e bevete cose fatte con il cuore!
Nicoletta Gargiulo, miglior sommelier di Italia nel 2007, consigliere nazionale dell’Associazione Italiana Sommelier (AIS)