Metti un bel castello antico, con tanto di bastioni e fossato, e prendi una cantina storica e visionaria nella terra rossa del Salento. Nasce così, come in una fiaba, il “Vigneto sul Castello”, un progetto unico ed originale che non ha precedenti in Italia, né all’estero; che coniuga arte, storia e cultura vitivinicola.
Tutto inizia nel 2013 quando Francesco Trono, presidente dell’azienda Cupertinum, e Giuseppe Pizzolante Leuzzi, enologo dell’azienda propongono alla direzione del Castello di Copertino, in provincia di Lecce, e alla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Lecce, Taranto e Brindisi di impiantare un vigneto sui bastioni del maniero. L’idea è quella di recuperare la storia del sito, fra le più imponenti strutture difensive vicereali, e, al tempo stesso, valorizzare l’antica e tradizionale viticoltura del Salento. In passato – raccontano alcuni documenti storici – le parti alte dei bastioni, delle mura e dei camminamenti del castello erano utilizzate infatti come giardini pensili e coltivate ad agrumi, vigneto e oliveto.
Nell’aprile del 2014 è stato impiantato il vigneto con sistema di allevamento ad alberello pugliese e disposizione dei filari a quinquonce. La cultivar è il Negroamaro Cannellino, una varietà antica precoce che, la Cupertinum ha riscoperto e valorizzato. Le prime bottiglie prodotte a Doc Copertino portano in etichetta come emblema il portale del Castello, mentre i vini a Igt Salento – Squarciafico e Spinello dei Falconi – sono dedicati a famiglie nobiliari vissute nel Castello.
<A febbraio abbiamo fatto la potatura – racconta Francesco Trono – e dalla vendemmia 2021 nasceranno le prime bollicine di Negramaro che saranno battute all’asta, il ricavato sarà destinato alla valorizzazione del territorio. Il Vigneto sul Castello nasce proprio per valorizzare gli aspetti più originali della cultura e delle colture del Salento copertinese. La storia di Copertino, la bellezza del suo Castello, l’importanza della vitivinicoltura salentina si fondono in questo progetto nello stesso tempo innovativo e denso di rimandi storici. Cultura e coltura hanno la stessa radice etimologica e su questa connessione dobbiamo lavorare per dare risalto al nostro territorio, ai produttori e ai prodotti di qualità.
La storia di Cupertinum si intreccia con quella del territorio di Copertino, terra rossa di uliveti e vigneti, terra di mezzo fra lo Ionio e l’Adriatico. Qui, nel 1935 trentasei viticoltori fondarono la Cantina sociale di Copertino, con l’obiettivo di valorizzare la cooperazione e di occuparsi direttamente della vinificazione delle proprie uve e del commercio dei vini. Oggi sono 300 i fieri soci che conferiscono il proprio raccolto. La superficie coltivata a vite è di circa 300 ettari e i vigneti sono trattati con sapienza, frutto di tradizione e innovazione, ottenendo vini eccelsi, capaci di entusiasmare. I vitigni sono quelli tradizionali: il Negroamaro, simbolo enoico del Salento, e poi Malvasia nera, Primitivo, Malvasia bianca e altre varietà acclimatate in queste terre.
(d.b.s)
Giornalista freelance dal 1998, per circa vent’anni ha scritto per le testate del gruppo Espresso La Repubblica e firmato articoli per i principali editori nazionali. Nel 2008 ha ideato Wine&TheCity, di cui è direttore creativo. Nel tempo libero continua a scrivere di viaggi, luoghi e storie singolari per Dove, Donna Moderna e altre testate.