Leone De Castris è l’azienda che ha fatto la storia del vino in Puglia. Si trova a Salice Salentino, piccolo comune rurale a Nord Ovest della Penisola Salentina, proprio dove fu fondata da Oronzo Arcangelo dei Conti di Lemos nel 1665.
Tre secoli e più di storia che si rivivono passeggiando tra gli spazi del Museo aziendale dove, tra gli altri affascinanti cimeli, c’è la prima bottiglia di Five Roses, una vecchia bottiglia di birra utilizzata insieme a molte altre per imbottigliare il primo vino rosato in Italia. Il vino, destinato a diventare il prodotto dell’azienda più famoso nel mondo, fu battezzato così dal Generale Charles Poletti che alla fine della Guerra, prima di rientrare negli Stati Uniti, chiese a Piero Leone Plantera e Lisetta de Castris, i primi imbottigliatori in Puglia e creatori del marchio Leone de Castris, una grossa fornitura di vino rosato realizzato con le uve Negroamaro e Malvasia provenienti dalla contrada Cinque Rose, da cui Five Roses. La contrada Cinque rose a sua volta prende il nome dalla singolare coincidenza e tradizione che, per intere generazioni, i Leone de Castris hanno avuto ciascuno cinque figli. Era il 1943, e non c’era la possibilità di avere bottiglie nuove, così Don Piero decise di recuperare tutte le bottiglie di birra sparse sul territorio per riuscire ad imbottigliare tutto il vino della commessa. Oggi l’azienda, che riceve ogni anno prestigiosi riconoscimenti, è guidata da Piernicola, nipote di Piero e Lisetta, al quale abbiamo posto le nostre 5 domande.
1) Il tuo vino del cuore tra quelli prodotti e perchè.
Non è facile effettuare una scelta, essendo per me tutti importanti.
Certamente sono legato in modo particolare a ELO VENI, Igt Salento rosso Negroamaro che abbiamo iniziato a produrre nel 2001, anno di nascita di mio figlio Piersalvatore, così denominato perché mia figlia Marialuisa, che aveva solo circa 15 mesi, in questo modo chiamava il fratello che voleva sempre vicino.
2) Il vino che vorresti produrre.
Stiamo valutando di produrre anche un Aglianico e un Nero di Troia.
3) Un aneddoto della tua vita in azienda che ti ha segnato in modo particolare.
Le prime esperienze che vivevo, da ragazzo, a Salice Salentino, con mio nonno paterno Piero e mio nonno materno Nicola a Noci presso la nostra masseria DONNA COLETTA. In questo luogo poi nel 2016 abbiamo reimpiantato vigneti e iniziato a produrre anche Gioia del Colle Primitivo Doc. Al momento siamo l’unica azienda pugliese che produce sia questa Doc, che la Doc Primitivo di Manduria, che Salice Salentino Doc.
4) Il momento del tuo lavoro che ami di più e perchè.
Non esiste un momento particolare, ma certamente viaggiare lo trovo molto interessante perché ti dà modo di conoscere persone, prodotti, luoghi, idee diverse e rappresenta un grande arricchimento.
5) Se non avessi fatto il vignaiolo cosa avresti voluto fare?
Sin da piccolo mi è sempre piaciuto il nostro mondo; quindi ho sempre pensato di impegnarmi in questo settore. Se non lo avessi fatto, mi sarei interessato di archeologia.
Giornalista e amante del vino, è il trait d’union con le cantine e i produttori sparsi sul territorio nazionale.