L’Angolino è appoggiato lì, in un cantuccio ai margini di via Guantai Nuovi, a pochi passi da piazza Municipio, dove la vita scorre densa tra negozi, bancarelle, uffici e un continuo sciamare di persone.
Eppure, l’oasi pensata e voluta da Antonello Rinaldi sembra distante miglia e miglia. Il tempo di girare l’angolo e sei a casa. Una casa piccola, semplice e accogliente, dove arrivare da soli o in compagnia, cercando – insieme a una cucina di mare di valore – chiacchiere o silenzio.
Non è esattamente un’inaugurazione quella celebrata agli inizi di marzo, piuttosto una riapertura. Un ritorno fortissimamente voluto dai clienti dell’Angolino. Che proprio per il tratto socio-umanista del locale si sono sentiti orfani – e pure un po’ traditi – quando ha chiuso, piegato dal lockdown imposto durante il Covid.
Rinaldi – un bel pezzo di vita spesa tra cielo, mare (avendo lavorato come steward e subacqueo) e cucina – ha resistito un po’ e alla fine ha ceduto. Presa la decisione, è stata avviata la ristrutturazione, compiuta con il supporto della compagna arredatrice.
Il tempo di varare il nuovo menù e il locale è tornato a riempirsi, tra vecchi clienti felici di ritrovarsi ai tavoli (l’incontro è una delle funzioni dei ristoranti di quartiere) e nuovi avventori stupiti dalla piacevolezza dei piatti e dalla morbida attenzione nel servizio.
Dietro alle ricette, mai banali, una ricerca di materia prima che è insieme qualità ed etica. Il pesce – che Rinaldi contratta con i pescatori frantumando le ore di sonno – è rigorosamente locale e di stagione, così come carni e verdure. Coltivazioni e allevamenti sono scelti tra quelli lontani dalle produzioni intensive, andando di persona a conoscere i produttori. Un riguardo che si estende alla carta dei vini, snella e interessante, dove spiccano le etichette bio di piccoli vignaioli italiani e francesi.
Provate il baccalà mantecato con polenta nera, cavolo cappuccio e salsa d’acciughe, gli gnocchi con totani, pomodorini e salsa di provola, o il polpo alla griglia con crema di piselli e ketchup di pomodori secchi. Chiusura in gloria con la cheesecake al Mojito.
Vi verrà voglia di tornarci, in vena di chiacchiere o desiderosi di un momento di quiete, appagando il palato e un poco anche l’anima.
Osteria Angolino
Vico Medina, 14 – Tel. 327 9591264
Pranzo: dal lunedì al venerdì | Cena: Giovedì, venerdì e sabato
Chiuso domenica
Licia Granello è torinese di nascita e napoletana per scelta di vita. Scrive libri e tifa Toro. Su Repubblica ha scritto a lungo di calcio e di cibo. Oggi collabora con Grande Cucina, Vanity Fair e Wine&TheCity