Al Grand Hotel Vesuvio, icona di ospitalità napoletana dal 1882, è arrivato lo chef Emanuele Petrosino, nome ben noto alla critica gastronomica, già Stella Michelin a Bologna e a Oggiono, in Alta Brianza.
Giovane, rigoroso e di talento guiderà le cucine del cinque stelle lusso del lungomare. Dal breakfast al room service, dal bistrot La Vesuvietta al Caruso Roof Garden nel segno dell’innovazione in quella che è una solida roccaforte della tradizione. Una bella sfida, una svolta importante per lo storico albergo della famiglia Maione e per la città che – dopo le due Stelle Michelin di Domenico Candela al Parker’s e l’arrivo di Alain Ducasse al ROMEO – inizia a giocare il suo ruolo nell’alta cucina d’hotel.

Ieri la presentazione ufficiale alla stampa e alla città, con la partecipazione di tanti chef amici, a cominciare da Nino Di Costanzo, suo mentore, maestro e amico. Tra gli altri anche Lino Scarallo di Palazzo Petrucci, Peppe Aversa de Il Buco di Sorrento e Stefano Mazzone dal Grand Hotel Quisisana di Capri. Lo chef Petrosino ha presentato il suo nuovo progetto gastronomico in un percorso di otto finger ben studiati tra gusto ed estetica contemporanea, come il finto pomodoro ripieno di pappa al pomodoro; il gambero crudo al cucchiaio con bufala e ciliegia; l’oliva di tartare di fassona; la caprese liquida al bicchiere.

Per Emanuele Petrosino è un ritorno a Napoli. Classe 1986, originario della provincia di Latina, ma con solide radici campane, ha un bagaglio di esperienze importanti con Enrico Crippa ad Alba (Cn), con Christopher Coutanceau in Francia e con Francesco Sposito alla Taverna Estia di Brusciano. Prima di approdare ai Portici di Bologna, affianca Nino Di Costanzo al Danì maison ad Ischia. Nel 2019 la Guida Michelin lo premia come Giovane chef dell’anno e conferma la stella ai Portici. L’anno seguente approda sulle rive del Lago di Annone, a Oggiono, in Alta Brianza, per guidare le cucine di Bianca, unico cinque stelle della provincia di Lecco.

Al Vesuvio è arrivato circa quattro mesi fa, il tempo necessario per conoscere la città profondamente cambiata negli ultimi anni e la grande famiglia del Grand Hotel Vesuvio che egli stesso definisce “casa”.

In questi mesi, tra analisi e sperimentazione, ha messo a punto la sua proposta di cucina chiara, concreta, sostenibile, mediterranea e naturalmente contemporanea. L’attenzione al grande patrimonio storico dell’albergo si legge nel piatto “Elisir d’amore”, ispirato al tenore Enrico Caruso che al Vesuvio aveva trovato la sua “casa napoletana”. Il tenore si dilettava in cucina nel preparare una ricetta a base di bucatini, aglio e olio e oggi i Bucatini alla Caruso sono riproposti da Petrosino con uno spaghettone Gerardo di Nola, aglio, olio, peperone, zucchine e basilico.
Via Partenope, 45 Napoli
Tel. 081 7640044

Giornalista freelance dal 1998, per circa vent’anni ha scritto per le testate del gruppo Espresso La Repubblica e firmato articoli per i principali editori nazionali. Nel 2008 ha ideato Wine&TheCity, di cui è direttore creativo. Nel tempo libero continua a scrivere di viaggi, luoghi e storie singolari per Dove, Donna Moderna e altre testate.