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Thanksgiving Day, come cucinare il tacchino e dove mangiarlo in Italia

Per gli statunitensi il Thanksgiving Day è una delle festività più importanti dell’anno che si celebra ogni quarto giovedì del mese di novembre.

Tavole imbandite con un ghiotto tacchino ripieno al centro, intere famiglie riunite e parate nelle città USA: il Giorno del Ringraziamento (o Thanksgiving Day) è una delle festività più sentite e importanti della cultura statunitense. La tradizione si replica ogni quarto giovedì del mese di novembre, giorno che precede il Black Friday che dà inizio ai preparativi per lo shopping natalizio. Durante il Thanksgiving parenti e gli amici riuniti al tavolo esprimono la propria gratitudine verso ciò che hanno ricevuto nel corso dell’anno.

Anche in Italia viene celebrato e non solo dalle comunità statunitensi, ecco alcuni indirizzi dove è possibile festeggiarlo. A Milano, l’american diner Route66, il 28 novembre propone un menù tradizionale americano: tacchino ripieno in salsa gravy, meatloaf con salsa ai mirtilli, patate dolci americane, apple pie e birra alla zucca. A Roma, è Hamerica’s a celebrare il Thanksgiving. Oltre al menù tradizionale con il tacchino e i suoi contorni, il ristorante offre anche un’ampia selezione di piatti dell’autentica cucina americana, tra cui burger, sandwich  e pulled pork. E se si cerca un’offerta più commerciale, anche i locali Hard Rock in Italia festeggiano il Giorno del Ringraziamento con musica dal vivo e menù tradizionale.

La ricetta
Per chi ama cimentarsi ai fornelli, un’alternativa al ristorante è quello di cucinare il menù da sé. Replicare il tacchino del Ringraziamento non è semplice, dato il processo lungo e le fasi laboriose ma si può sempre iniziare dalla ricetta classica.

Ingredienti:

Per il ripieno

  • 500 g salsiccia
  • 300 g castagne cotte e spellate
  • 400 g mollica di pane raffermo
  • 500 g latte intero (circa)
  • q.b. sale e pepe
  • Salvia
  • Rosmarino

Per cuocere il tacchino

  • 1 Tacchino di circa 5 kg
  • 200 g burro
  • q.b.sale e pepe
  • Salvia
  • Rosmarino

La preparazione del piatto inizia la sera prima mettendo a bagno il pane raffermo tagliato a piccoli pezzi nel latte tiepido. Per il ripieno – nella sua versione tradizionale – la salsiccia, viene spezzata in modo grossolano e mescolata assieme alle castagne spezzate, il pane ammorbidito e strizzato, un pizzico di sale e di pepe, con qualche foglia di salvia e degli aghi di rosmarino tagliati finemente. Una volta mescolata e amalgamata, la farcitura deve essere coperta e posta in frigo, dove riposerà per un’intera notte.
Il giorno dopo è il turno del tacchino, che va pulito e asciugato bene. Con la farcia preparata, occorre riempire entrambe le aperture del tacchino, spingendo il ripieno verso l’interno ma senza esagerare nelle dosi. Successivamente le due aperture del volatile vanno chiuse con ago e filo bianco.
Una volta farcito, il tacchino è pronto per essere cotto. Su una pirofila da forno con il bordo abbastanza alto, occorre riporlo con il petto verso l’alto per cospargerlo di burro, sale, pepe e abbondante salvia e rosmarino. Il tacchino ha bisogno di circa un’ora di cottura per ogni chilo di peso, a 160°. Durante la cottura il tacchino non va mai girato ma spennellato ogni 15-20 minuti con il suo fondo di cottura. 
A tavola, viene servito con salsa gravy – composta dal fondo di cottura della carne – e salsa ai mirtilli – cranberry sauce -, preparata con bacche fresche o congelate. Immancabili le patate dolci preparate con zucchero, spezie e burro e cotte in casseruola.

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