Anno nuovo, vino nuovo. Arriva dal Piemonte una nuova interpretazione del Grignolino, uno dei vitigni autoctoni più caratteristici della regione.
A proporlo è la storica Braida di Rocchetta Tanaro, cantina icona del Monferrato. L’etichetta si chiama Limonte GB e vuol essere una nuova visione, “in direzione ostinata e contraria” del celebre vitigno: una vendemmia tardiva e affinamento in legno.
Rinomato per i suoi tannini vivaci e la sottile eleganza, il Grignolino è un vino che racchiude un’identità forte e distintiva che ben rispecchia appieno l’anima del territorio da cui proviene. Da sempre considerato un vino “ribelle” per la sua struttura e per il carattere orgogliosamente spigoloso, occupa un posto speciale nella tradizione enologica piemontese. Per Braida, il Grignolino è tra i vini delle origini: Giacomo Bologna amava sottolinearlo, facendo riferimento a Grignolino e Barbera sotto il marchio Braida nelle fiere di settore degli anni Sessanta e Settanta, simbolo di una tradizione che non smette di rinnovarsi.
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Grazie a un nuovo impianto realizzato nel 2010, dal 2014 il Grignolino Braida nasce esclusivamente dal vigneto di proprietà Limonte, così denominato in omaggio al terreno ricco di limo che ne esalta l’unicità.
Con Limonte GB, Giuseppe Bologna trasforma dunque questo vitigno in un manifesto di istinto, cuore e passione, siglandolo con le sue iniziali.
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“Abbiamo cercato di sviluppare la parte forte, robusta e di carattere di un vitigno spesso sottovalutato – commenta Giuseppe Bologna –. Il progetto è nato con l’annata 2015, che non è stata messa in commercio, e si svela oggi con le annate 2016, 2017 e 2018. Questo percorso continuerà nelle annate successive, mantenendo una produzione volutamente limitata“.
L’etichetta di Limonte GB riflette l’essenza del vino: onde sottili evocano la finezza e l’eleganza della sua trama, la scritta oro spicca al centro con caratteri classici e senza tempo, comunicando il pregio di questo Grignolino decisamente fuori dal comune.