Scritto da 15:34 Non solo vino

O ME O IL MARE a Gragnano: amore, cucina e territorio

Il ristorante di Nicoletta Gargiulo e Luigi Tramontano compie un anno.

O me o il mare, nome curioso per un ristorante. Insolito e sicuramente poco funzionale, di quelli che qualunque esperto di marketing e comunicazione non approverebbe. Ma è il nome che Luigi Tramontano e Nicoletta Gargiulo hanno scelto per il loro nuovo progetto di vita e di lavoro. Finalmente un ristorante tutto loro, nella loro città, a Gragnano, dopo anni passati a lavorare per altri. Un ritorno alle origini e un nuovo inizio. E soprattutto un atto d’amore per Antonio, papà di Luigi. <<Se oggi siamo qui, se ho fatto questo percorso, lo devo a mio padre>>, racconta.

O me o il mare è infatti un ricordo di famiglia: l’aut aut che un giorno una giovane innamorata diede al suo fidanzato, imbarcato come cuoco sulle navi da crociera, stanca di aspettarlo. Lui scelse lei, lasciò la navigazione e insieme misero su famiglia. Il marketing dunque può attendere, per una volta è il cuore che detta le regole. E al civico 45 di via Roma a Gragnano c’è tanto cuore. O me o il mare Restaurant, aperto ad aprile 2024, dopo una ristrutturazione imponente, si svela tra grandi archi e volte di un palazzo del Settecento, tra tonalità chiare e linee morbide: design contemporaneo, poltroncine comode e luci ben studiate, una grande cucina a vista, il tavolo dello chef e una cantina che presto sarà pronta.

Nicoletta accoglie con garbo, sorrisi e professionalità, racconta con entusiasmo e dovizia di particolari i piatti dello chef, disserta su vini e territori con sicurezza; Luigi schivo e silenzioso, classe 1980, è in cucina, testa bassa tra pentole e fornelli, viene al tavolo solo prima del dessert per regalare con No sugar un momento di grande piacevolezza.

Si sono conosciuti giovanissimi, vent’anni fa, al Don Alfonso della famiglia Iaccarino, a Sant’Agata sui Due Golfi. Nel 2008 si sono sposati. Di strada ne hanno fatta e di riconoscimenti ne hanno raccolti sempre con rigore e umiltà. Luigi si è formato tra Roma e Capri, a Ravello, al Flauto di Pan di Villa Cimbrone, ha conquistato la sua prima stella Michelin nel 2010, poi riconfermata negli anni, prima a Sorrento e poi a Positano. Nicoletta, “Miglior Sommelier d’Italia” nel 2007, per anni è stata alla guida dell’Associazione Italiana Sommelier Campania, è una grande professionista in sala. Insieme si completano.

La stella Michelin è arrivata puntuale a confermare la coppia Tramontano-Gargiulo a pochi mesi dall’apertura. Per Gragnano è un bel successo, il primo ristorante stellato nella città della pasta. Si sceglie tra tre percorsi: Essenza, Linfa e A mano libera rispettivamente da 6, 7 e 9 portate (105, 125 e 150 euro). Ma si può anche optare per un menu più snello, da 3 o 4 portate (85 e 95 euro).

I piatti raccontano una cucina per lo più di mare, mediterranea e contemporanea, con qualche incursione da altre culture e territori più lontani. L’Espresso di crostacei è un piatto che lascia il segno, per gusto, equilibrio, gioco di consistenze e profumi.

Via Roma, 45 Gragnano (NA)
Aperto, pranzo e cena dal mercoledì alla domenica

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