Di cosa profumano gli unicorni? Tutti più o meno da bambini abbiamo immaginato l’odore di questa creatura leggendaria: zucchero filato, vaniglia, cocco, cioccolato.
Niente di tutto questo, il profumo degli unicorni ha i sentori del Prosecco e dei fiori. Il mistero lo svela la nuova linea del brand di bio cosmesi Biostè “Unicorn Drops”. Nonostante i numeri negativi della pandemia, gli operatori del settore cosmesi non hanno mollato, anzi hanno investito nell’e-commerce, nel digital marketing e nella ricerca e sviluppo di nuovi prodotti. Se è evidente, da un lato, la contrazione fatturato globale del settore cosmetico del 12,8%, per un valore prossimo ai 10,5 miliardi di euro, dall’altro si conferma l’alto livello di resilienza della cosmesi.
Una bella storia è quella di Biostè Napoli, azienda di selezione e vendita di bio cosmesi che, dopo aver letteralmente spostato la vendita dal negozio alla piattaforma web, ha lavorato nella creazione di proprie linee per viso e corpo. E a noi di Wine&Thecity non poteva sfuggire la linea che profuma di Prosecco. La mente dietro il magico mondo Biostè è Stefania Scognamiglio, 34 anni, che sei anni fa ha deciso di lasciare il percorso di avvocatura per intraprendere una strada che la rappresentasse al 100%. Così, nel quartiere elegante di Chiaia, nel capoluogo campano, ha aperto la sua prima “bottega”, come ama definirla lei, non di cosmetici ma di consulenze, non di prodotti ma di soluzioni per problemi e richieste specifiche.
Tra pochi giorni saranno in vendita su bioste.shop gli articoli della nuova linea Biostè Napoli: “Unicorn Drops”, gocce di unicorno. Quattro prodotti tutti al magico profumo di Prosecco e fiori: maschera viso illuminante, scrub corpo levigante, olio corpo antiossidante e bagnoschiuma.
Potevamo perdere l’occasione di intervistare la creatrice di creme al profumo di bollicine?
W: Com’è nata l’idea, in piena emergenza sanitaria, di creare bio cosmetici con il tuo brand?
S: Dare sfogo ai sogni è stato il mio modo per affrontare il lockdown. Erano anni che pensavo di realizzare una linea tutta mia perché, dopo tanta esperienza, ho un’idea piuttosto precisa di come dovrebbero essere i cosmetici in termini di ingredienti e rispetto per la pelle e l’ambiente. Poi, durante il primo mese di lockdown, parlando con uno dei miei fornitori mi sono resa conto che avevo tutti gli strumenti per realizzare cosmetici che rappresentassero la mia visione di cosmesi naturale, prodotti studiati da me in cui ci metto la faccia anzi il brand. Sono nati, così, prima il siero viso antiage e poi la maschera contorno occhi a marchio Biostè: l’unicorno di Partenope tra magia e energia.
W: Confezioni in vetro, bottiglie in pet riciclabile, quindi non solo ingredienti bio per i tuoi cosmetici?
S: A me, piacciono gli ecomodi, cioè quei prodotti che provengono davvero da un modo di pensare sostenibile ed attento, sinceramente attento, a tutti gli aspetti concreti di una esistenza green. Anche la parola consapevolezza è per me una chiave del mio mestiere: le lunghe chiacchierate con le mie clienti mi portano persino a rinunciare ad una vendita pur di indicare una strada corretta per la cura di sé e del proprio benessere, nel rispetto della terra. Questo si traduce in acquisti consapevoli a 360°.
W: Da dove nasce l’idea della linea al profumo di Prosecco e fiori e perché?
S: Volevo dei prodotti efficaci e accessibili, che non avessero una profumazione invadente ma che dessero una sensazione di allegria, gioia, freschezza. Volevo un profumo diverso da tutte le creme in commercio ma non sapevo da cosa partire. Poi ho pensato al mio amore per il vino e all’aromaterapia e ho scoperto che l’odore che sprigiona il prosecco ha proprietà euforizzanti, terapeutiche in grado di donare una sensazione di forte benessere. Ho chiesto ai miei produttori di realizzare una miscela di oli essenziali che riproducesse il profumo di prosecco da utilizzare per le nuove referenze a cui stavo lavorando. È nato così Unicorn drops una linea di cosmesi al profumo elegante, discreto ma di grande fascino.
W: Cosa rappresenta per te questa linea?
S: È una grandissima vittoria: in un periodo in cui la produzione cosmetica è in parte ferma, i costi di produzione sono altissimi e anche quelli delle materie prime ecosostenibili, come fiori, essenze, olii; sono riuscita grazie al network di produttori e fornitori che mi circonda a realizzare un progetto a cui tenevo particolarmente, efficace e accessibile a tutti. Una sfida, vinta, a questo lockdown.
W: Ultima domanda: Il tuo vino preferito?
S: Sono appassionata di vini bianchi secchi, amo particolarmente il Müller-Thurgau, vitigno a bacca bianca dal profumo delicato. Per le serate speciali, o per coccolarmi, stappo un Prosecco Docg Conegliano Valdobbiadene, Collalto.
(Carmen Cozzolino)