In partenza per la Sicilia? Ecco le dritte di un valido insider: Paolo Barrale.
Executive chef di Aria, nuova insegna ambiziosa della ristorazione nel capoluogo campano, progetto esclusivo del gruppo JCo (J, Sushi & Co).
Barrale, uno degli chef più amati e simpatici di sempre, irpino di adozione, è in realtà originario della Sicilia, di Cefalù. A lui abbiamo chiesto pochi punti fermi su questa terra meravigliosa. Ne è venuta fuori una mini-guida affettiva e gastronomica, da salvare per un prossimo viaggio in Sicilia.
il mare più bello
Sicuramente quello di casa: Cefalù
La cassata da non perdere
La migliore in assoluto quella di Corrado Assenza (caffè Sicilia a Noto)
Ma quelle più belle da vedere (purtroppo o per fortuna) sono quelle di Palermo
Arancina o arancino?
L’arancina è fimmina!
La ricetta che sa di casa
La caponata
La pescheria di fiducia
Zio Nino a Cefalù è il mio riferimento (non è una pescheria ma un ambulante)
il pranzo in spiaggia indimenticabile
la spiaggia del promontorio della Calura a Cefalù, qui 35 anni fa sono arrivato in barca con mamma e papà
la colazione perfetta:
brioche e granita a Pozzallo
il vino siciliano da bere in estate
Grillo o Inzolia vinificati a secco
lo chef da tenere d’occhio
Votavota a Marina di Ragusa, con gli chef Causarano e Colombo
Stile, estro, amore per il vino e la scrittura. Sempre alla ricerca del bello, forte del suo master in marketing enogastronomico, shopaholic senza speranza, è lei che ci illumina la via delle tendenze in fatto di beverage.