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L’Aglianico di Terre di Tora firmato Riccardo Cotarella

Alle pendici del vulcano spento di Roccamonfina, nel casertano, c’è Tora e Picilli, piccolo paese dove ancora evidenti sono le tracce della dominazione normanna.

Il paesaggio intorno è disegnato da un folto manto di foreste di castagni e noccioleti. E di viti che traggono dal ricco terreno, nato da ceneri d’antiche eruzioni, una intensa mineralità. Tra queste mura antiche, nel palazzo Ducale di Tora, la famiglia di Antonia D’Amore ha creato la sede della sua azienda vinicola: Terre di Tora, nata nel 2014.  L’obiettivo di voler creare, già dalle prime vendemmie, un elevato standard qualitativo è stato raggiunto con la prestigiosa firma enologica di Riccardo Cotarella, già operante in affermate aziende campane, un esperto del settore che ama e rispetta la viticultura campana. Il suo operato è partito dal disegnare da capo una piccola vigna di appena 3 ettari e creare un focus produttivo improntato sul vigoroso Aglianico, nella declinazione fermo e spumantizzato, con una produzione di sole 3 etichette che si attesta sulle 18.000 bottiglie. Dati che fanno presagire l’orientamento alla qualità e non ai grandi numeri.

I vini prodotti sono l’estensione dell’amore di Antonia per la sua terra, l’ampliamento della narrazione della storia di famiglia che ricomincia in un Buon Calice.

Rebalto – Roccamonfina IGT – 2018
Da Aglianico in purezza il vitigno si esprime con un colore rubino che richiama giovinezza. L’evoluzione avviene in 18 mesi di affinamento in barrique, dove l’uso del legno ha la misura ideale che leviga spigolature ed ampliando sensazioni fruttate che ricordano mora e mirtillo, sentori di rosa rossa, avanza rametto di liquirizia con un finale olfattivo di tavoletta di cioccolato fondente. Il sorso è snello, non appesantito dalla carica alcolica di 14.5%, con freschezza bilanciante la componente morbida, tannino presente e piacevole sapidità.

Rebalto

 

Adalaris – Roccamonfina IGT – 2018
Ritroviamo un’espressione più fresca di queste uve, come il fratello maggiore viene svolta malolattica e le morbidezze avvolgono l’esperienza degustativa. Il colore rubino richiama lievemente riflessi porpora che si osservano nella roteazione, il frutto è di ciliegia e ribes, la spezia ricorda il pepe nero in grani con accenni di erbe aromatiche. Nell’assaggio ritroviamo piacevole armonia fra tannino e morbidezza, l’affinamento di 12 mesi in barriques doma l’irruenza senza spegnerla.

Adalaris

 

Violante – Spumante Rosè – 2017
La vigoria del vitigno cede il passo alla sua indole delicata e gaudente, da un affinamento di 24 mesi sui lieviti, nasce uno spumante rosa pallido, dalla spuma candida e una catenella di bollicine fini. Risalgono sentori di salvia e rosa bianca, delicatezza di mandarino, polpa di mela golden, ribes e fragolina. Il sorso esprime freschezza, piacevole la morbidezza, lieve la sapidità.

Violante

 

Foto in copertina Antonia D’Amore e Riccardo Cotarella

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