Caterina Sacchet, seconda generazione di produttori con Antonio Michael Zaccheo, della CARPINETO Grandi Vini di Toscana è l’enologa di una delle aziende più iconiche della Toscana con cinque tenute nelle zone più vocate per i grandi rossi: Chianti Classico, Vino Nobile di Montepulciano, Brunello di Montalcino, Alto Valdarno e Maremma. Cresciuta tra le vigne, capisce fin da piccola quale sarà la sua strada e dopo aver ottenuto la laurea in Enologia e Viticultura presso l’università di Firenze, una vendemmia in Francia e un po’ di tempo in Australia comincia la sua avventura nell’azienda di famiglia.
Il tuo vino del cuore tra quelli prodotti e perché
Tutti i vini che produco li considero come miei figli da crescere. Se proprio devo avere un preferito, direi il nostro Dogajolo Bianco, solo perché segna l’inizio della mia carriera enologica. È un Blend di Chardonnay, Sauvignon e Grechetto, caratterizzato da un complesso bouquet floreale, con leggeri sentori di frutta tropicale. L’insieme di queste uve crea un vino molto femminile e giovanile e allo stesso tempo descrive un po’ la mia personalità.
Il vino che vorresti produrre
Mi posso definire una figlia d’arte, sono cresciuta con la cultura che ogni vino deve trasmettere ciò che il territorio esprime e descrive tradizioni, esperienze… Oggi produco, diversi vini che arrivano dai più importanti terroir della Toscana. Ogni vino ha queste caratteristiche: emozione, passione e qualità, fattori che devono raccontare una storia. La prossima storia sarà forse raccontata attraverso un vino a lunghissimo invecchiamento che rappresenti la tradizione toscana con uno stile moderno…
Un aneddoto della tua vita in azienda che ti ha segnato in modo particolare
Ogni giorno vissuto ha un aneddoto da ricordare. Ma sicuramente indelebili sono quei giorni di ragazza adolescente appena diplomata, ma sicura della strada che voleva intraprendere, passati all’interno del laboratorio aziendale, dove mio padre mi insegnava a conoscere, a capire come da un acino di uva si potesse produrre un qualcosa di così complesso come il prodotto vino. E da lì la passione per il vino andava aumentando con il passare del tempo.
Il momento del tuo lavoro che ami di più e perché
Sono talmente coinvolta in questo mondo che riesco ad amare anche i momenti più noiosi. Ovviamente da enologa il periodo più emozionante è la vendemmia, ogni annata è differente e ognuna ha delle emozioni che scopriamo solo vivendole.
Se non avessi fatto la vignaiola cosa avresti voluto fare?
Se non avessi fatto questo lavoro… non riesco a trovare una risposta immediata. Sono una persona che ha sempre amato la chimica, il laboratorio, forse avrei fatto la biologa. Allo stesso tempo mi sento molto creativa, quindi avrei fatto qualcosa per esprimere la mia creatività… e tutto sommato lo sto facendo!
Giornalista e amante del vino, è il trait d’union con le cantine e i produttori sparsi sul territorio nazionale.