“A tu per tu con…” Chiara Lungarotti, Amministratore Delegato di Lungarotti
Con una laurea in Agraria, una specializzazione in viticoltura e un amore smisurato per la sua terra, Chiara Lungarotti è oggi alla guida dell’azienda di famiglia insieme alla sorella Teresa e alla madre Maria Grazia. Fondata nei primi anni Cinquanta dal padre Giorgio a Torgiano, delizioso borgo medievale tra Assisi e Perugia, Lungarotti ha reso l’Umbria del vino famosa nel mondo.
Il tuo vino del cuore tra quelli prodotti e perché
Il mio vino del cuore è senza dubbio il Rubesco Riserva Vigna Monticchio, il nostro portabandiera. Un Sangiovese in purezza, profonda espressione della nostra terra: riservato ma generoso, proprio come la gente dell’Umbria. Un rosso di grande struttura, adatto ad un lungo invecchiamento, che sfodera un equilibrio unico tra potenza ed eleganza e che viene prodotto solo nelle migliori annate. Creato negli anni ’60 da mio padre, Giorgio Lungarotti, a quei tempi era un vino innovativo che ne rispecchiava la personalità. I vini, infatti, sono espressione di un territorio ma anche di chi li produce, per cui, pur mantenendo la sua identità, anche il Rubesco Riserva Vigna Monticchioha vissuto un’evoluzione. Si può dire che a partire dall’annata 2005 ha cominciato a riflettere l’impronta della “nuova” generazione della famiglia Lungarotti e il fatto che ogni anno riceva i massimi riconoscimenti dai grandi palati della critica nazionale, e non solo, ci rende molto orgogliosi!
Il vino che vorresti produrre
Un bianco fresco e leggero ma, al tempo stesso di grande carattere, come quello creato da un caro amico che purtroppo ci ha lasciato qualche anno fa: si tratta del Professore Denis Dubourdieu – che è stato il nostro enologo consulente da quando mio padre è mancato fino a quando purtroppo è toccato a lui lasciarci – ed il vino è lo Château Reynon bianco. Ogni volta che lo assaggio penso sempre che è una versione perfetta di Sauvignon Blanc, varietà che purtroppo qui a Torgiano non riesce ad esprimersi come si deve, facendo prevalere le note vegetali su quelle fruttate e agrumate che invece preferisco. Sarebbe pertanto inutile provare a coltivarla ma, in memoria della bellissima amicizia che lega le nostre famiglie, abbiamo deciso di curare la distribuzione di questo e di alcuni altri vini della famiglia Dubourdieu in Italia.
Un aneddoto della tua vita in azienda che ti ha segnato in modo particolare
Sono cresciuta tra le vigne e gli oliveti che scandiscono le colline di Torgiano, piccolo borgo medievale tra Perugia e Assisi. Mio padre Giorgio mi portava tra i filari fin da piccola. Era un uomo rigoroso, determinato, con un’etica morale e professionale fuori dal comune. Mi ha trasmesso un’eredità importantissima, fatta di valori, rispetto, passione e serietà. Ricordo che mi costringeva a camminare a piedi nudi perché voleva che imparassi a “sentire” la terra e, ancora oggi, mi basta chiudere gli occhi per percepirne il profumo. L’insegnamento più grande che mio padre mi ha trasmesso è proprio quello di coltivarel’amore ed il rispetto per la nostra terra, un bene che riceviamo in prestito da chi ci ha preceduto e che passeremo a chi ci seguirà. Ecco perché, da sempre, la nostra filosofia produttiva è improntata alla ricerca della massima qualità, adottando buone pratiche nel rispetto dell’ambiente.
Il momento del tuo lavoro che ami di più e perché
Girare per i nostri vigneti, a piedi o in macchina, per vedere come stanno le piante, come rispondono ai diversi momenti della stagione, come i grappoli crescono e maturano, è ciò che amo di più. Un’attività fondamentale che ci permette di programmare per tempo tutti gli interventi necessari per arrivare in cantina con uve perfette.
Se non avessi fatto la vignaiola cosa avresti voluto fare?
Non ho idea…del resto, non riesco ad immaginare un lavoro più bello del mio! Un lavoro che consente di portare avanti una tradizione centenaria cercando sempre nuovi spunti per guardare al futuro, approfondendo con la lettura e lo studio le proprie conoscenze. Un lavoro che permette di viaggiare per il mondo per promuovere ciò che produciamo, di scoprire nuove culture e tradizioni gastronomiche, di sorprendere con abbinamenti inediti tra i propri vini e le altre cucine all’insegna dell’innovazione. Un lavoro che pone al centro di tutto il rispetto per l’ambiente di cui oggi tutti parlano ma che per la nostra famiglia è qualcosa di tangibile e imprescindibile e che ci vede impegnati quotidianamente in maniera concreta. Un lavoro che, in particolare per Lungarotti, è anche di promozione culturale attraverso il Museo del Vino e il Museo dell’Olivo e dell’Olio di Torgiano, creati da mia madre Maria Grazia – su un’idea di mio padre Giorgio – per raccontare la storia millenaria di queste due eccellenze che appartengono alla cultura dei popoli del Mediterraneo, nonché di promozione turistica del territorio con le attività legate all’ospitalità del nostro agriturismo Poggio alle Vigne. È un enorme privilegio vivere ogni giorno la mia passione e condividerla con i miei cari. Spero di cuore di riuscire a trasmetterla a mio figlio, come mio padre ha fatto con me!
Giornalista e amante del vino, è il trait d’union con le cantine e i produttori sparsi sul territorio nazionale.