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Brunori Sas: da Sanremo al vino naturale nelle vigne della Calabria

“Sono cresciuto in una terra crudele dove la neve si mescola al miele. E le persone buone portano in testa corone di spine. Ed ho imparato sin da bambino la differenza fra il sangue e il vino…”.

Dal palco di Sanremo alle colline della Calabria, Dario Brunori, in arte Brunori Sas, non smette di raccontare le sue radici. Cantautore e produttore di vino naturale, l’artista è socio dal 2020 dell’azienda agricola Le Quattro Volte, un progetto che coniuga tradizione, biodiversità e rispetto per il territorio. Una grande storia di amicizia quella che si intreccia dietro alla cantina, alimentata da un amore sincero e vero per il territorio calabrese e dalla passione per il vino di quattro amici: oltre a Brunori, i soci fondatori sono Gianpiero Ventura, Emilio Di Cianni e Daniela De Marco. Con dodici ettari di terreno tra uliveti, vigneti e orti, la realtà si distingue per una viticoltura sostenibile, vini naturali, un’economia circolare che coinvolge attivamente la comunità locale.

L’azienda agricola sorge su un territorio vivo e ricco di biodiversità, collocato geograficamente tra il Parco Nazionale della Sila e quello del Pollino, in una compagine collinare compresa tra i 200 e i 400 metri di altitudine dove il terreno è prevalentemente argilloso – calcareo e dove la micro ventilazione è sempre presente: un microclima fondamentale per il benessere dei nei vigneti e per la qualità dell’uva.

La scelta di puntare su vini naturali rispecchia una filosofia produttiva attenta all’equilibrio ambientale, alla valorizzazione del paesaggio e alla riduzione dell’impatto umano sul territorio – spiega Ventura –. La vendemmia è sempre manuale e la produzione annua si aggira attorno alle 30mila bottiglie, molte delle quali con denominazione IGT Calabria. L’amore di Dario Brunori per la viticoltura nasce negli anni universitari a Siena, quando insieme a partecipavamo alle vendemmie nelle cantine locali. Abbiamo sempre condiviso la stessa visione: volevamo creare un’azienda che rispettasse la terra e recuperasse la grande tradizione vitivinicola calabrese”.

I vitigni autoctoni sono il cuore pulsante dell’azienda: Magliocco, Mantonico e Malvasia Bianca popolano le colline tra i 200 e i 400 metri di altitudine, accarezzate da micro ventilazioni ideali per la maturazione dell’uva. Tra i progetti più ambiziosi, il recupero di una vigna centenaria di Guarnaccino, piantata nel 1920 con viti pre-fillossera.

Oggi, tra un concerto e una vendemmia, Brunori continua a essere un punto di riferimento per Le Quattro Volte, occupandosi delle scelte produttive e partecipando attivamente alla vita aziendale. “Non segue la parte commerciale, quella è mia prerogativa – precisa Ventura –. Ma adora l’orto e tutta la parte agricola. E ogni anno torna in vigna, perché per lui la vendemmia è un appuntamento irrinunciabile”.

E mentre il pubblico di Sanremo applaude le sue canzoni, tra i filari della Calabria cresce un progetto che parla di passione, radici e territorio.

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