Bastano tre ingredienti per ottenere un food trend di successo? Pare proprio di sì se si analizza la velocità con la quale il Bubble Tea sta conquistando il mercato globale.
Lo snack drink, nato in Asia orientale, da qualche anno ha valicato i confini di casa per diventare una vera e propria moda gastronomica, capace di dettare tendenza in un mondo sempre più globalizzato. Ma cos’è il Bubble Tea? La traduzione letterale è: tè con le bolle. E’ a Taiwan che sul finire degli anni ‘80 nasce la ricetta originale a base di tè nero servito con l’aggiunta di latte e piccole pepite di tapioca che conferivano alla bevanda quella doppia consistenza, da sorseggiare e masticare al tempo stesso. Un vero e proprio spuntino “mangia e bevi” che per questa sua originale peculiarità non ha faticato ad imporsi come nuova moda gastronomica, riuscendo a conquistare i teenager di tutto il mondo.
La bevanda con le bolle diverte per la sua anima pop e versatile. Oggi vanno moltiplicandosi i negozi dove i bubble tea vengono serviti in bicchieri di vari formati con cannucce abbastanza larghe da consentire il passaggio delle palline gelatinose di tapioca. Ma ciò che piace ai clienti è soprattutto la possibilità di personalizzare la bevanda: ecco allora che si può scegliere tra sciroppi o gelatine di frutta, fagioli rossi asuki, soia verde, crema di latte o di formaggio.
Anche in Italia la moda non ha tardato ad arrivare. Mistertea – due punti vendita a Milano e uno a Monza – è stato il primo brand tutto italiano che ha presentato per la prima volta il Bubble Tea nel nostro paese: qui si può assaggiare la versione aromatizzata con frutta o condimenti come popping fruit boba o budini che creano consistenze speciali. Non da meno le proposte di Frankly – 7 punti vendita distribuiti tra Milano, Torino, Orio al Serio, Bologna e Pavia – dove è il cliente a decidere temperatura e livello di dolcezza, topping e tipologia di latte preferito del proprio bubble tea. Una moda che spopola in tutto il mondo e che, come riportato da fonti Ansa, oggi vale 2,2 miliardi di dollari ma si stima raggiungerà i 3,5 miliardi di dollari entro il 2026.
Napoletana, classe ’87, dopo aver conseguito la Laurea in Scienze della Comunicazione. Dal 2014 fa parte del team di Dipunto Studio, dove si occupa di Digital PR e Ufficio Stampa per aziende che operano nel settore food, eventi enogastronomici e artistici. I suoi articoli per Wine&TheCity sono all’insegna del lifestyle, ma con uno sguardo sempre proiettato al sociale.