Avanguardia vitivinicola e sostenibilità nella visione aziendale di Casale del Giglio, l’azienda che ha riscritto la storia enologica dell’Agro pontino e che aggiunge un nuovo tassello importante al suo ambizioso progetto vitivinicolo: la Certificazione Equalitas.
Un riconoscimento prestigioso che conferma l’impegno verso un modello imprenditoriale sostenibile, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.
<<Tutte le nostre scelte aziendali sono state da sempre basate sui princìpi cardine di sostenibilità ambientale, economica e sociale. D’altronde non riusciamo ad immaginare un approccio che non sia sostenibile, a partire dal rispetto assoluto per la nostra Terra, dove nascono le uve con cui produciamo i nostri vini, passando per l’investimento in risorse (energetiche, umane, tecnologiche) che riteniamo fondamentale per garantire la qualità attesa delle nostre produzioni>>, esordisce Antonio Santarelli, alla guida di Casale del Giglio con l’enologo dall’enologo Paolo Tiefenthaler.
Nel cuore dell’Agro Pontino, a soli 50 chilometri a sud di Roma, l’azienda è oggi un punto di riferimento nel territorio dell’Agro Pontino con oltre 180 ettari vitati e una gamma di 23 prodotti da bianchi, rosati e rossi, tre grappe e una piccola produzione di olio extravergine di oliva. Fondata nel 1967 in un territorio che, all’epoca, rappresentava un mondo ancora inesplorato dal punto di vista vinicolo, ha saputo trasformare una criticità in un punto di forza. Proprio la mancanza di un passato enologico è stato, nel 1985, il motore di un ambizioso progetto: la coltivazione sperimentale di 57 diversi vitigni con un’attenta ricerca delle uve più adatte alle peculiarità dell’Agro Pontino e una riscoperta appassionata dei vitigni autoctoni del Lazio, come la Biancolella di Ponza, il Bellone di Anzio, il Cesanese di Affile e di Olevano Romano, oltre al Pecorino di Amatrice e Accumoli.
La visione aziendale coniuga dunque sperimentazione vitivinicola e pratiche virtuose sia in vigna che in cantina per ridurre l’impatto ambientale. I vigneti sono certificati secondo il Sistema di Qualità Nazionale di Produzione Integrata (SQNPI) e l’adozione di tecniche agronomiche mirate è costante. Ogni pratica dell’azienda è studiata per proteggere il suolo, preservare l’acqua e incentivare la biodiversità: il diserbo chimico viene utilizzato solo in casi di estrema necessità, preferendo lavorazioni meccaniche e l’inerbimento naturale tra i filari, utile per mantenere l’umidità, ridurre l’erosione e favorire insetti benefici. Per arricchire il terreno, vengono effettuate semine specifiche e, quando possibile, si utilizza il sovescio, una tecnica che migliora la fertilità del suolo. L’acqua è gestita in modo razionale grazie a un sistema di irrigazione a goccia e a sonde che monitorano le esigenze idriche del terreno. Nei vigneti, sono presenti spazi verdi dedicati alla biodiversità, come un laghetto, siepi e prati stabili, che favoriscono l’habitat per gli insetti impollinatori. Persino i rifiuti di produzione, come vinacce e fecce, vengono riutilizzati per grappe e compost, riducendo gli sprechi e chiudendo il ciclo produttivo.
<<Le nostre vinacce – chiarisce Santanelli – vengono in parte riutilizzate per la produzione delle nostre grappe ed in parte conferite a terzi per la produzione di alcool. Così come la feccia ricavata dal travaso dei vini viene utilizzata come concime per i vigneti>>.
Gli investimenti aziendale vanno costantemente nella direzione del miglioramento dell’efficienza produttiva e della qualità dei propri vini con acquisizioni di macchinari, nuove barriques e tecnologie all’avanguardia. L’ impianto fotovoltaico attivo dal 2011, conferma l’anima green di Casale del Giglio che ogni giorno produce energia pulita per rispondere alle sfide del caro energia. La stessa sensibilità investe il fattore umano con un approccio etico concreto. <<Crediamo nella formazione e nel benessere dei nostri dipendenti e delle loro famiglie. Creare un ambiente di lavoro sano e stimolante è elemento imprescindibile per lo sviluppo aziendale. Per questo garantiamo pari opportunità alle nostre risorse e percorsi di formazione>>. Non da meno l’impegno verso la comunità culturale: Casale del Giglio è attiva attraverso progetti culturali e sociali, tra gli altri il restauro del sito archeologico di Satricum, ospitato proprio al di sotto dei terreni aziendali. <<Restituire valore al territorio che ci accoglie e alle persone che gravitano intorno all’azienda è qualcosa che ci riempie di soddisfazione ed orgoglio>>, conclude Santanelli.
Napoletana classe 2000, studentessa e aspirante giornalista. Adoro scoprire le culture attraverso il cibo e da buon appartenente alla Gen Z non posso fare a meno di fotografare ciò che mangio!