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I Wine Club: ultimo trend del mondo del vino in Italia

Molto comuni negli Stati Uniti, i wine club stanno diventando  la nuova tendenza in Italia in fatto di vino. Ma cosa sono? Il wine club nasce come abbonamento ai vini di una cantina, la formula diventa molto popolare dapprima in California e nel resto degli Stati Uniti, e poi si diffonde in tutto il mondo con servizi e proposte diverse. Lo scopo? Creare gruppi ristretti legati alla cultura del vino e del cibo, club di condivisione e di esperienze.

L’idea nasce nel 1972: Paul Kalemkiaran – geniale farmacista armeno, emigrato negli Stati Uniti e qui appassionatosi di vino – crea il Wine of the Month Club con il quale ogni mese propone ai suoi clienti un bianco e un rosso, spediti a casa per posta. La ragione? Non riusciva a gestire la mole di clienti che si recavano in enoteca di persona, in cerca di buoni vini a pochi dollari. Il club è attivo ancora oggi, guidato dal figlio. Negli ultimi anni i wine club sono approdati anche in Italia e il modello classico si è trasformato in qualcosa di più. Oggi i wine club sono gruppi di wine lovers accomunati dall’interesse per un’azienda vinicola.

Ecco i 3 wine club italiani più interessanti secondo noi:

Umberto Cesari

WINE CLUB di UMBERTO CESARI

Nel cuore dell’Emilia Romagna, l’azienda ambasciatrice nel mondo del Sangiovese ha il suo Umberto Cesari wine club esclusivo. L’iscrizione è gratuita e non comporta alcun obbligo di spesa. Registrandosi, si riceve un buono sconto del 10%. Come si legge sul sito: “Dopo aver compilato il form di iscrizione, ti verrà inviata la Card Classic in formato digitale. Dopo il primo acquisto riceverai la tua card personale fisica in un elegante cofanetto. Da quel momento la tua card sarà attiva e ti permetterà di fruire di premi ed esperienze speciali”. Ciascun acquisto, infatti, fa guadagnare punti che si traducono in privilegi. Per esempio etichette personalizzate, tour privato in cantina con degustazione inclusa per due persone, una Magnum autografata recapitata a casa il giorno del proprio compleanno, ma anche lo storage gratuito fino a 60 bottiglie presso la Cantina di affinamento aziendale e l’invito ad eventi riservati.

 

Dievole

D’WINE CLUB IL CUB DEL VINO DI DIEVOLE

Anche Dievole l’azienda vitivinicolta di autentica sostenibilità, tra il Chianti Classico, Montalcino e Bolgheri del petroliere argentino Alejando Bulgheroni, ha il suo D’Wine Club. Nato 4 anni fa con l’obiettivo di fidelizzare la clientela, permette all’azienda di restare in contatto diretto con i soci.  Uno strumento di comunicazione importante che prevede due livelli: il “base”, aperto a tutti, che consente anche l’accesso all’e-commerce, e ad altri servizi quando i soci visitano le aziende. Il livello “master” invece, è su invito, destinato a clienti storici o alto spendenti, e apre a benefici più importanti, come riserve speciali, edizioni limitate, vecchie annate e così via, ma dà anche la possibilità di accedere alla sala Wine Club, dove il socio può mantenere i propri vini, a Dievole, e quando viene può prenotare questa sala per le degustazioni. In più, quando ci sono eventi all’estero, nelle città del socio o vicino, il socio viene invitato all’evento. È un progetto importante che richiede tanto lavoro ma è per l’azienda un canale importante con 3000 soci, di cui 400 master, capace di dare una grande spinta al brand.

 

Planeta

REPERTORIO 1694 DELLA CANTINA SICILIANA PLANETA

Si chiama Repertorio 1694 il Wine Club della siciliana Planeta. Il nome è ispirato dalla passione per la musica di molti componenti della famiglia e ricorda l’anno di acqusiizione del Baglio Ulmo, la prima delle tenute situata a Sambuca di Sicilia. Planeta è tra le aziende più importanti della sicilia, una storia di 17 generazioni: 394 ettari e sei cantine dislocate in cinque territori (Menfi, Vittoria, Noto, Etna e Capo Milazzo). Il club è molto esclusivo: si accede solo su invito ed ha la durata di un anno durante il quale si riceveranno 12 bottiglie in due soluzioni. Gli iscritti possono inoltre partecipare a esperienze riservate ai soci: tasting guidati, eventi privati e acquisti en primeur. L’idea in questo caso non è creare uno shop virtuale di Planeta, ma proporre le vecchie bottiglie che l’azienda mette da parte fin dalla prima vendemmia, oppure nate dalla sperimentazione che gli esperti fanno a Milazzo, per esempio, poche centinaia di bottiglie da “vitigni reliquia” che non mettono in distribuzione, o ancora, danno la possibilità di consentire acquistare l’olio en primeur.

 

(Carmen Cozzolino)

 

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