Nelle Langhe, il vino non è solo un prodotto d’eccellenza, ma un racconto di fatica, passione e radici profonde.
Un patrimonio che, quest’anno, si arricchisce di un nuovo significato: ventitré cantine al femminile si uniscono per sostenere R-Women, un progetto dell’Associazione Culturale Sapori Reclusi che, attraverso la fotografia, racconta la resilienza e la forza delle donne afghane. R-Women non è solo un viaggio nelle vite di queste donne, è una riflessione più ampia sulla discriminazione femminile nel mondo, sulle ingiustizie di genere che ancora persistono e sulla necessità di dare voce a chi lotta per i propri diritti. Un dialogo tra mondi lontani, che trova nel vino un ponte di solidarietà, consapevolezza e condivisione.

Nel mondo del vino, come nella vita, la determinazione delle donne ha aperto strade inaspettate. Dalle colline delle Langhe ai vigneti di tutto il mondo, il loro ruolo è sempre più centrale. Con questo progetto, il vino diventa simbolo di resistenza e sorellanza, un messaggio che risuonerà forte anche tra gli stand di Vinitaly dove saranno presenti con i loro vini, perché il tema della sostenibilità e del valore umano nella produzione vitivinicola è sempre più centrale.

Le cantine che hanno aderito al progetto includono nomi di rilievo del panorama vinicolo delle Langhe, tra cui: Domenico Clerico, Sandrone Luciano, Poderi e cantine Oddero, Conterno Fantino, Albino Rocca, Ettore Germano, Rizzi, Lalù, Adriano Marco e Vittorio, Gaudio, Francesco Rinaldi & Figli, Sottimano, Elio Altare, Giuseppe Cortese, Tibaldi, Virna Borgogno, Tenuta Carretta, Anna Maria Abbona, Giuseppe Rinaldi, Paola Sordo, Castello di Verduno, Poderi Colla e Poderi Marcarini Un’adesione che dimostra come la cultura del vino possa diventare anche cultura della solidarietà.

Un progetto che non si ferma alla mostra, ma prosegue con dibattiti, eventi e incontri nelle scuole, per avvicinare il pubblico alle tematiche dell’emancipazione femminile e della consapevolezza sociale. Perché ogni bicchiere di vino può essere un simbolo di resistenza, di cultura e di cambiamento.
Il progetto fotografico
La mostra R-Women, curata dai fotografi Davide Dutto e Manoocher Deghati, raccoglie settanta immagini Fine Art di dodici fotografi internazionali, tra cui il vincitore del Premio Pulitzer Massoud Hosseini. Un viaggio visivo che illumina realtà spesso taciute, dando voce a chi non ce l’ha. L’esposizione verrà inaugurata il 7 giugno presso la sede centrale della Banca d’Alba ad Alba e sarà accompagnata da incontri con attivisti ed eventi culturali.

“Questo progetto fotografico vuole dare voce alle donne afghane vittime dei talebani. È un racconto di resistenza, ma anche uno specchio che ci invita a riflettere sul ruolo delle donne nel nostro mondo”, spiega Davide Dutto “Sono grato a tutte le persone che lavorano a questo progetto, a tutte le donne di Langa che, ancora una volta dimostrano quanto siano forti e determinate e quanto il loro spirito sia grande, come questa terra”.
Autrici e Autori della Mostra
- Manoocher Deghati (Iran, Italia): Fotoreporter indipendente, attivista, fondatore della prima scuola di fotografia a Kabul.
- Massoud Hosseini (USA): Fotoreporter indipendente, vincitore del premio Pulitzer nel 2012.
- Reza Deghati (Iran, Francia): Fotoreporter indipendente, attivista, fondatore della prima scuola di fotografia a Kabul.
- Fatimah Hossaini (Francia): Fotografa, artista, attivista.
- Rada Akbar (Francia): Fotografa, artista concettuale, attivista.
- Tahmina Saleem (Canada): Fotoreporter e videomaker attualmente attiva in Afghanistan.
- Mahshad Jalalian (Iran): Fotoreporter indipendente, attualmente attiva in Afghanistan.
- Ebrahim Noroozi (Germania): Fotoreporter indipendente, attualmente attivo in Afghanistan.
- Ali Khara (Libano): Fotoreporter indipendente, attualmente attivo in Afghanistan.
- Davide Dutto (Italia): Fotografo e presidente dell’Associazione Sapori Reclusi.
- Roshanak Bahramlou (Iran, Francia) fotografa, artista e pittrice irano-francese.
- Maryam Majd (Iran, Germania) fotografa sportiva.
Sapori reclusi è un’associazione culturale nata nel 2010 grazie alla ventennale esperienza del fotografo professionista Davide Dutto che ha unito due passioni: il cibo e la fotografia, coniugandole con l’esperienza nell’ambito sociale.
Foto di copertina Fatimah Hossaini