Scritto da 10:30 Storie di cibo

L’importanza del cibo nelle opere di Hayao Miyazaki

Cibo hayao miyazaki

Nei film del regista e animatore giapponese il cibo è un simbolo, capace di unire ma anche di fare del male. 

A maggio del 2017 nel parco a tema dello studio Ghibli (la casa cinematografica fondata da Miyazaki) nasceva una mostra particolare: “Delicious! Animating Memorable Meals”, incentrata proprio sulla rilevanza del cibo nelle opere del Premio Oscar. I piatti disegnati e animati non sono particolari, ma fanno parte della quotidianità e rispettano usanze e costumi dell’ambientazione del film, è quindi facile riconoscersi in essi, soprattutto se si fa parte della cultura di riferimento. Nel cinema ogni inquadratura ha la sua importanza e niente è lasciato al caso. La stessa cosa vale per i film di animazione e per questo, nel caso specifico, ogni volta che il cibo fa la sua apparizione, Miyazaki ci sta comunicando qualcosa.

Chi ha guardato “La città incantata” non dimenticherà facilmente il momento in cui i genitori di Chihiro sono stati trasformati in maiali a causa della loro ingordigia. Nella scena clou, i genitori assieme alla figlia stanno passeggiando in un città apparentemente desolata, in cui si susseguono dei tipici izakaya giapponesi. In uno dei banconi si trova un ricco buffet e dopo aver mangiato a sazietà i genitori di Chihiro diventano dei maiali e la ragazzina viene catapultata in una città incantata dove avrà il compito di far tornare normali i suoi genitori. Non è l’unica scena del film in cui il cibo è legato alla pienezza e non è l’unica in cui funge da passaggio da un momento di quiete (apparente) a un momento negativo. 

Ma se questi frame colpiscono perché lasciano un senso di disagio, non si può dire che il cibo abbia per antonomasia un ruolo negativo. Anzi. Nella maggioranza dei casi, l’atto di cucinare nei film di Hayao Miyazaki è un atto di convivialità, di familiarità e di calma. Ogni ingrediente è disegnato con un’abbondanza di dettagli, tali da far percepire allo spettatore il profumo e la consistenza degli stessi. Una sinestesia non semplice ma a cui Miyazaki ha abituato molto bene. Ne “Il Castello errante di Howl”, quando Calcifer decide di cedere il proprio fuoco a Sophie per la preparazione della colazione (a base di uova e bacon), attorno al tavolo si forma una nuova famiglia, formata da soggetti che prima avevano faticato a capirsi. Il cibo è sinonimo di riconoscenza, amicizia e perfino amore in molte scene, anche quelle più drammatiche. Basti pensare a quello masticato da San per nutrire Ashitaka ne “La Principessa Mononoke”.

Il cibo nei film di Hayao Miyazaki non è mai un semplice dettaglio di contorno, ma un elemento narrativo potente, capace di raccontare trasformazioni, legami e contrasti. Che sia fonte di conforto o veicolo di metamorfosi, esso riflette la complessità dell’animo umano e il valore delle relazioni.

Leggi anche: “Food comics: 8 letture a fumetti per gli amanti della cucina”.

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