Mangiare pasta nello spazio non è più solo un sogno. Con il programma “Italian Space Food Project” la cucina tricolore, candidata a Patrimonio culturale immateriale dell’umanità Unesco, vola in orbita e diventa protagonista della prossima missione Axion 3 diretta verso la Stazione Spaziale Internazionale.
Per la prima volta la cucina italiana sbaraglia quella russa e americana – tra gli space food più consumati dagli astronauti – e lo fa puntando sul piatto che meglio di ogni altro rappresenta il Belpaese: la pasta. Una sfida impegnativa, ma anche molto stimolante, che è stata affidata a due brand leader del mercato nazionale e internazionale: da un lato il Pastificio Rana incaricato di preparare un menu pre-partenza che gli astronauti mangeranno durante i 14 giorni di quarantena e dall’altro lato il colosso Barilla chiamato a fornire prodotti creati ad hoc in grado di essere facilmente gustati in orbita.
“Questa missione ha lo scopo di valorizzare ancora di più la candidatura della Cucina Italiana a Patrimonio dell’Unesco. Il nostro cibo arriverà nello spazio. Questa è una tappa, abbiamo cominciato lanciando la candidatura sulla nave più bella mondo, l’Amerigo Vespucci, e in tutto il mondo racconteremo attraverso la nostra cucina ciò che l’Italia ha da offrire” ha affermato Francesco Lollobrigida Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste durante la conferenza stampa di presentazione dell’Italian Space Food Project presso l’Ambasciata d’Italia a Washington.
La capsula spaziale che partirà il 10 gennaio 2024 con a bordo il comandante statunitense Michael López-Alegría, il pilota italiano Walter Villadei, il turco Alper Gezeravci e lo svedese Marcus Wandt trasporterà a bordo anche 3 kg di fusilli Barilla con i quali l’azienda svolgerà una serie di esperimenti sensoriali volti a capire come rispondere alle esigenze alimentari dei passeggeri, come ovviare all’assenza di gravità e alla diversa percezione dei sapori che si avvertono nello spazio.
<<Penso che l’Italia sia uno dei Paesi migliori dove si possa generare un’innovazione straordinaria e credibile perché si terrà conto di tantissimi aspetti del food. Per noi è molto interessante perché potremmo sondare degli aspetti sulla pasta legati al gusto, alla percezione e al profumo >> ha affermato Paolo Barilla Vicepresidente del Gruppo Barilla a cui fa seguito Giovanni Rana Jr. Innovation Manager del Gruppo Rana << La cucina italiana rappresenta la storia e l’identità del nostro Paese e crediamo che per valorizzarla e promuoverla in modo ancora più efficace sia fondamentale la collaborazione virtuosa tra pubblico e privato. Per questo abbiamo deciso di essere a fianco delle istituzioni italiane in questo progetto, supportando questo traguardo storico in cui l’Italia svolge un ruolo chiave.>>
Fonte foto sopra ambwashingtondc.esteri.it
Napoletana, classe ’87, dopo aver conseguito la Laurea in Scienze della Comunicazione. Dal 2014 fa parte del team di Dipunto Studio, dove si occupa di Digital PR e Ufficio Stampa per aziende che operano nel settore food, eventi enogastronomici e artistici. I suoi articoli per Wine&TheCity sono all’insegna del lifestyle, ma con uno sguardo sempre proiettato al sociale.