Sabato 4 Novembre la Casa Municipale di Praga accoglie la presentazione del Calendario Di Meo 2024 – Ori e Ombre di Napoli e Praga.
Il celebre lunario nato nel 2003 da un’intuizione di Generoso Di Meo, patron dell’Associazione Di Meo Vini ad Arte, giunge al suo ventiduesimo anno con un riconoscimento importante: per la prima volta il progetto, nato in Salza Irpinia e divenuto celebre nel mondo, riceve il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri quale veicolo di dialogo tra popoli e diverse culture, un’opera d’arte e un oggetto da collezione realizzato con il supporto di storici e giornalisti, antropologi e musicologi, filosofi e docenti.
Come ogni anno il lunario celebra due capitali solo in apparenza diverse, ma che nascondono profonde connessioni: da un lato Napoli la città del sole e della luce, divenuta celebre nel mondo per le sue ombre e contraddizioni e dall’altro Praga la capitale europea dell’oro, resa affascinante anche dalle sue zone oscure.
<< Ho scelto Praga perché rappresentativa di quelle piccole nazioni del centro Europa, la cui cultura e civiltà è stata per molti anni trascurata dall’Occidente, che tendeva ad unificarle tutte in un’idea di “cultura slava”, trascurandone la specificità e la impressionante varietà e diversità, si veda la qualità della letteratura, della musica e dell’architettura boema. Un po’ come è accaduto per Napoli, la cui cultura è stata ridotta per anni a mero folklore e a banali stereotipi, prima che tanti studiosi ne rivalutassero l’importanza. >> afferma Generoso Di Meo << La cultura boema, e di Praga in particolare, a inizio secolo è stata un incrocio di tre diverse lingue: il ceco, lo yiddish, e il tedesco, basti pensare a come queste tradizioni siano convissute nell’opera e nella vita di Kafka. Non diversamente a Napoli attraverso i secoli hanno convissuto, diventando un terreno comune, la lingua italiana e la lingua napoletana. Altro punto di contatto tra le due città è l’attenzione al mistero, all’invisibile, a tutto ciò che ha spinto Ripellino ad intitolare il suo libro più noto: “Praga magica”, e che per ogni napoletano è quel vivere come se il mondo dei vivi e quello dei morti fossero in costante contatto e simbiosi. >>
Le fotografie sono firmate da Massimo Listri che con il suo tocco delicato coglie la bellezza di alcuni tra gli edifici più affascinanti della capitale boema come la Sinagoga Spagnola edificio simbolo del quartiere ebraico di Praga alla Sala di Vladislao del Castello; il Teatro degli Stati dove fu rappresenta la prima del Don Giovanni di Mozart, la Basilica di San Giacomo nel cuore della Città Vecchia, la Biblioteca del Clementinum, il Palazzo del Gran Priore dell’Ordine di Malta, la Sala Smetana della Casa Municipale, il Castello di Troja, il Palazzo Wallenstein ora sede del Senato.
Le corrispondenze tra Napoli e Praga vengono invece raccontate attraverso la penna di critici, studiosi e intellettuali che firmano la parte testuale del calendario: apre il lunario l’intervento del critico d’arte Vittorio Sgarbi seguito dal giornalista Vittorio del Tufo, l’antropologa Mariella Pandolfi, il musicologo Dinko Fabris, il filosofo Lucio Saviani, l’attrice Barbara Bouchet, lo studioso di storia ceco-slovacca Francesco Leonicini. A chiusura del calendario il contributo di Sandra Sannia, un approfondimento dedicato al pittore, scultore e pubblicitario ceco Alfons Mucha, tra i maggiori esponenti dell’Art Nouveau, divenuto famoso per i manifesti pubblicitari che richiamano quelli dei Magazzini Mele di Napoli.
Il calendario, in edizione limitata, è stampato in 5000 copie. Per maggiori informazioni www.dimeoviniadarte.it