Il nuovo protagonista della rubrica “Non chiamateci Gattopardi” è Alberto Tasca d’Almerita: aristocratico globe-trotter dall’anima green, alla guida dello storico marchio del vino siciliano.
Ha il fascino di un attore americano, l’aplomb di un lord inglese e i lineamenti che denotano generazioni di buona educazione: Alberto Tasca d’Almerita, terzogenito del Conte Lucio – tra i protagonisti del rinascimento del vino siciliano negli anni 80, recentemente scomparso all’età di 82 anni – ricopre oggi il ruolo di presidente e amministratore delegato dello storico marchio di famiglia: Tasca d’Almerita.
Sposato con la bellissima Francesca Borghese – della nota casata principesca romana – e padre di tre figli maschi, Alberto è un dinamico imprenditore vinicolo che si divide tra Palermo e le tenute dei Tasca: Regaleali, nel cuore della Sicilia agricola, da dove è iniziata l’avventura imprenditoriale di questa dinastia del vino; Tascante alle pendici dell’Etna, considerata dalla critica di settore una delle più importanti aree vinicole al mondo; Capofaro a Salina, l’isola eoliana dove è anche presente l’incantevole resort di famiglia e dove si coltivano capperi e Malvasia; Whitaker sull’isola di Mozia nella Riserva Naturale dello Stagnone di Marsala, fra i più importanti siti archeologici al mondo e infine Sallier de La Tour, nelle verdi colline della Doc Monreale.
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Si dice che gli appartenenti alle antiche famiglie nobiliari abbiano il sangue blu. Nelle vene di Alberto scorre invece un sangue verdissimo, per la forte sensibilità verso le tematiche legate alla tutela dell’ambiente. Spinto dal grande amore e attaccamento verso la sua terra, ma anche dalla necessità di tramandarla alle future generazioni, nel 2010 abbraccia il progetto “SOStain – La sostenibilità nella viticoltura siciliana”, un protocollo riconosciuto dal Ministero della Transizione Ecologica, considerato la bussola per tutti i viticoltori che cercano di misurare e ridurre il loro impatto sull’ecosistema. Nel 2020 diventa Presidente della Fondazione SOStain Sicilia, creata con l’obiettivo di promuovere un modello di viticoltura sostenibile nella regione e favorire la condivisione di buone pratiche volte al rispetto dell’ecosistema.
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In ambito istituzionale, Alberto Tasca d’Almerita fa parte del consiglio direttivo del Consorzio Sicilia Doc e dell’associazione Assovini Sicilia ed è anche vicepresidente dell’Istituto del Vino Italiano di Qualità, Grandi Marchi. Tutti incarichi che lo portano costantemente in giro per il mondo per promuove, con innato charme e grande professionalità, la cultura e la qualità dei vini italiani.
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Insieme alla moglie Francesca Borghese ha ideato Cogito un aperitivo per la mente, una rassegna di incontri culturali aperti al pubblico, per raccontare ciò che di positivo, interessante e utile possa far crescere il territorio siciliano, attraverso conversazioni in spazi condivisi e in compagnia di scrittori, giornalisti, intellettuali, artisti, scienziati e professionisti del mondo creativo.
Foto di copertina @Matteo Carassale
Giornalista freelance nato e cresciuto a Palermo. Dopo la laurea si iscrive a un master in gestione dell’azienda vitivinicola e diventa sommelier. Scrive di cibo, vino e viaggi – ma la sua più grande passione è l’hotellerie (vorrebbe vivere in hotel) – per La Cucina Italiana, Bell’Italia, Agrodolce e Slow Food Editore. Su Instagram racconta la parte più bella del suo lavoro @foodmakersicilia