È un concentrato di Terra di Lavoro il Panettone del Gran Caffè e Pasticceria Cappiello di Santa Maria Capua Vetere che ha conquistato il podio come Miglior Panettone Innovativo di Re Panettone Napoli 2021, la tradizionale kermesse dedicata al grande lievitato delle feste che si è appena conclusa a Napoli.
Conciato romano, salsiccia di suino nero casertano e pomodoro San Marzano essiccato compongono l’impasto del Panconciato di Michelangelo Cappiello, un panettone salato dal carattere deciso, perfettamente equilibrato e senza dubbio originale. Lunga lievitazione, nessun conservante e ingredienti che sono orgoglio di un territorio che ha ancora tanto da raccontare come l’Alto casertano. C’è il Conciato romano, formaggio tanto antico quanto raro, presidio Slow Food. A Manuel Lombardi e alla sua tenuta, Le Campestre a Castel di Sasso, si deve la riscoperta di quello che alcuni considerano il più antico formaggio italiano. La produzione e la tecnica di affinamento fanno pensare agli albori della civiltà agropastorale: si produce coagulando, con caglio di capretto, latte vaccino, ovino o caprino. Con le mani si dà forma a piccole tome che vengono salate e asciugate e quindi “conciate” con olio, aceto, pimpinella e peperoncino macinato. Le forme vengono conservate in un’anfora di terracotta per mesi, da sei a 24 mesi. Il risultato è un formaggio dalla forte personalità, potente al naso e di grande intensità gustativa. Un’autentica rarità che negli ultimi anni ha appassionato chef e pizzaioli di rango in tutta Italia.
Per la prima volta viene abbinato al Panettone. E non poteva che farlo un pasticciere appassionato del territorio come Michelangelo Cappiello che già qualche anno fa aveva realizzato la Colomba al Conciato romano. Al tradizionale impasto del dolce meneghino, Cappiello aggiunge anche la salsiccia da maiale nero casertano, un altro orgoglio del territorio. Ne viene fuori un pane lievitato dolce salato, da aperitivo più che da fine pasto, perfetto da abbinare con un Pallagrello rosso, il vino simbolo dell’Alto casertano. L’etichetta? Castello delle Femmine, blend di Casavecchia e Pallagrello di Terre del Principe, la cantina di Peppe e Manuela Mancini che a Castel Campagnano hanno scritto un capitolo di storia importante della vitivinicoltura in Campania. A loro il merito e l’onore di aver riscoperto e riportato in vita tre antichi vitigni del territorio: Pallagrello Bianco, Pallagrello Nero e Casavecchia. Ma questa è un’altra storia.
Giornalista freelance dal 1998, per circa vent’anni ha scritto per le testate del gruppo Espresso La Repubblica e firmato articoli per i principali editori nazionali. Nel 2008 ha ideato Wine&TheCity, di cui è direttore creativo. Nel tempo libero continua a scrivere di viaggi, luoghi e storie singolari per Dove, Donna Moderna e altre testate.