Torna in funzione l’antico forno del Giardino Torre nel Real Bosco di Capodimonte a Napoli.
Dopo un lungo lavoro di recupero architettonico, il forno settecentesco, voluto dai Borbone, riprende la sua attività e torna a cuocere e sfornare pizze proprio come una volta. Una ri-scoperta emozionante che porta alla luce un tesoro di inestimabile valore culturale, per lungo tempo dimenticato e sconosciuto anche alla maggior parte dei napoletani: qui si narra infatti sia nato il nome della pizza Margherita, perchè la Regina Margherita, consorte di Re Umberto I di Savoia, in visita alla Reggia di Capodimonte, apprezzò particolarmente la pizza con pomodoro, mozzarella e basilico che le fu preparata dal pizzaiolo Raffaele Esposito. Correva l’anno 1889 e qui veniva scritto un capitolo della storia della pizza napoletana.
E proprio qui, ieri, si è voluto celebrare il VI Anniversario del riconoscimento de “L’Arte Tradizionale del Pizzaiuolo Napoletano“ quale Patrimonio Immateriale dell’Unesco, alla presenza del Direttore Generale del Museo e Real Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger, del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e di Nunzia Petrecca, Amministratore di Delizie Reali Scarl, la società vincitrice nel 2018 del bando di gara europeo per il programma di valorizzazione e gestione del Giardino e Casamento Torre che oggi accoglie un bar bistrot e la una pizzeria con un forno moderno che affianca quello storico.
La Pizzeria del Giardino Torre è aperta il sabato e la domenica a pranzo, l’ambiente è caldo e accogliente, con un camino che viene acceso nelle giornate invernali, con tavoli e sedie in legno, pavimenti in cotto, e tavolini anche nella corte esterna. È un luogo speciale, all’interno di un sito reale, di un bosco che di per sé vale il viaggio con i suoi oltre 130 ettari di meraviglie botaniche.
Il menu delle pizze non è generico, né ordinario. Attraverso lo studio di testimonianze scritte, libri e ricettari antichi è stato possibile ricostruire la storia e le ricette delle prime pizze. La carta propone 6 pizze tra cui la Mastunicola, probabilmente la prima pizza in assoluto, preparata senza pomodoro ma con strutto, formaggio pecorino, basilico e pepe; la Marinara condita, come vuole la tradizione, con pomodoro e origano. Alla Margherita che qui è stata battezzata è dedicata una cura particolare, viene presentata in due varianti: con salsa di pomodori Antichi Napoletani, basilico e mozzarella di bufala e in una versione più antica che prevede una ricetta di “salsa di pomidoro” di Ippolito Cavalcanti, Duca di Buonvicino, prolifico scrittore di trattati gastronomici e appassionato gourmet dell’Ottocento.
Non manca la pizza DOC verace che celebra il territorio campano e le sue migliori eccellenze: farina di grani antichi, mozzarella e pomodorini del piennolo. Nel menu anche le montanare, deliziose e fragranti pizzette fritte con diversi condimenti come mortadella e pistacchio, ricotta e zeste di limone oppure pomodoro e formaggio. Completa l’offerta la Pizza del mese realizzata con i prodotti freschi di stagione che provengono dagli orti della tenuta. A rendere speciali le pizze del Giardino Torre non è solo l’impasto eseguito a regola d’arte, come vuole il disciplinare della pizza napoletana, ma anche gli ingredienti utilizzati per condire il disco di pasta: sono prodotti che provengono da piccoli artigiani e casari, da cooperative sociali che lavorano secondo i dettami del “buono, sostenibile e giusto”; sono prodotti tutelati da Slow Food per la loro storia e valenza e sono verdure, ortaggi e agrumi coltivati e raccolti negli orti del settecentesco Giardino di Delizie.
Napoletana, classe ’87, dopo aver conseguito la Laurea in Scienze della Comunicazione. Dal 2014 fa parte del team di Dipunto Studio, dove si occupa di Digital PR e Ufficio Stampa per aziende che operano nel settore food, eventi enogastronomici e artistici. I suoi articoli per Wine&TheCity sono all’insegna del lifestyle, ma con uno sguardo sempre proiettato al sociale.