Scritto da 10:00 Non solo vino

Storia del panino italiano, il libro di Capatti che va “assaggiato qua e là”

A metà tra una raccolta di poesie e un ricettario atipico, quello di Capatti è un libro capace di ripercorrere le tappe del panino italiano senza… appesantire.

Quanta storia c’è in un morso di pane e mortadella. Quanta e quale storia c’è in un panino? Ce lo racconta Alberto Capatti in un piccolo delicato volume dalla copertina rosa prosciutto, edito da Slow Food, e che l’autore – uno dei più autorevoli storici della gastronomia italiana, professore all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo – raccomanda di leggere anzi di “assaggiarlo qua e là”. La storia del panino si perde tra origini popolari e capricci aristocratici. Tutto nasce nell’Inghilterra di John Montagu, conte di Sandwich, nel 1762 quando viene servito per la prima volta un delizioso boccone fatto da due fette di pane senza crosta con in mezzo carne fredda e formaggio. In Italia sarà Pellegrino Artusi a parlarne per la prima volta nel 1891, in La scienza in cucina. Da qui in avanti sul panino diserteranno in tanti, tra ricette gourmand.

Tra storia, aneddoti e declinazioni (tutto inizia quando dall’Inghilterra arriva il sandwich, due fette di pane senza crosta con in mezzo carne o formaggio), il volume mostra come il panino italiano – capace, grazie alle sue diverse farciture, di diventare un simbolo dell’appartenenza a un determinato ceto sociale -, si afferma con una propria identità, legata ai territori, alle tradizioni e alle abitudini alimentari del nostro paese, tanto da comparire anche in letteratura, nelle pagine dei più celebri scrittori italiani (Moravia, Rodari, Camilleri).

Un racconto vivido e colto, come nello stile di Capatti, che da anni si occupa di storia dell’alimentazione e ha diretto il mensile La Gola e il periodico Slow. Presidente della Fondazione Marchesi e membro del comitato scientifico di CasArtusi, ha scritto volumi fondamentali come Storia della cucina italiana e Piccolo atlante dei cibi perduti.

E non c’è da rimanere stupiti se un libro che racconta una storia così poeticamente, si concluda proprio con delle poesie: “Un panino, prego!”, “Panino sostenibile”, “Veg”, “Antipanini”, “RIcetta di un antipanino”, “In quei tempi, a casa” e per finire “Il panino slow”.

Storia del Panino ItalianoAlberto Capatti
Slow Food Editore
144 pp.€16,50

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