Regalare al papà una buona bottiglia di vino è il corrispettivo di regalare alla mamma un bel mazzo di fiori freschi: un must, specialmente in occasioni come la festa dedicata a loro, le persone più importanti per ognuno di noi.
Per la figura paterna è bene scegliere sulla base del carattere: uomo forte e deciso? Un bel vino rosso importante e strutturato.
Uomo vivace ed istrionico? Uno champagne con cui brindare a questo 19 marzo.
Persona elegante e raffinata? Un vino bianco importante, da abbinare a una proposta di pesce per la cena.
In ogni caso a guidare la scelta deve essere sempre e solo il faro della qualità.
Occorre scegliere vini di pregio, senza necessariamente svenarsi, scelti con intelligenza e cercando di non cadere nella banalità e nel dejà vu.
Vostro padre ha vissuto più di voi, ricordatelo sempre. Sarebbe bene stupirlo con un’etichetta diversa, dal valore intrinseco che stia a significare anche una ricerca fatta per farlo bere bene e possibilmente fargli “scoprire” qualcosa di buono e di diverso dal solito.

A tal proposito consiglierei, partendo da uno Champagne, di orientarsi su Benoit Beaufort, il cui nome non ha bisogno di presentazioni ma che è fuori dalle rotte più segnate degli Champagne di massa. Nella fattispecie il suo Brut Blanc de Noirs Grand Cru è prodotto da uve 100% Pinot nero, esprimendo così grande carattere ma eleganza da vendere…una bottiglia che manifesta buona conoscenza della Champagne e che non lascerà di sicuro indifferente il fortunato papà, con una spesa tutto sommato accessibile per un vino del genere che normalmente oscilla sullo scaffale tra i 60€ e i 70€ a bottiglia.
Se invece si vuole optare per un vino bianco andrei diretto su un Timorasso, vitigno a bacca bianca piemontese, che benché mantenga una sua rusticità di base riesce comunque nel complesso a sviluppare nel bicchiere un’eleganza e una struttura molto gradevoli. Il mercato del vino non strabocca di Timorasso, che è un’uva che dà vita a un vino considerato ancora di nicchia sebbene sia stato ormai rivalutato e portato alla ribalta da diverse cantine del Piemonte.

Una di queste è senza dubbio La Colombera, dove la bravissima Elisa fa brillare questo vitigno con l’etichetta Il Montino Timorasso Colli Tortonesi Doc, che si trova in enoteca intorno ai 35€ e regala un equilibrio magistrale tra vigore e raffinatezza.
Il vino rosso a mio giudizio è proprio il vino emblema della figura paterna.
Godendosi ancora gli ultimi scampoli di temperature fresche si può approfittare per consentire al proprio genitore di festeggiare questo San Giuseppe con una bella bottiglia di vino rosso.
Il consiglio qui è duplice: una bottiglia per chi preferisce una spesa accessibile senza rinunciare alla qualità da stappare e bere tutti insieme nell’immediato e un’altra bottiglia per chi invece vuol regalare qualcosa di importante, magari anche da custodire nel tempo.
Nel primo caso il consiglio è un “fuori rotta” per eccellenza: un vino della Basilicata.
Terra meravigliosa per l’Aglianico, che qui è una Docg con identificazione territoriale “del Vulture”.

Nel potentino, cuore della denominazione, troviamo l’azienda Eleano che produce uno dei migliori aglianico non solo lucano ma dell’intero sud Italia: Eleano Aglianico del Vulture Superiore.
Un delitto non regalare questa perla per il costo irrisorio di circa 30€ a bottiglia. Un vino di grande potenza, evocativo di un territorio vulcanico molto vocato alla produzione di rossi di qualità, dalla trama fittissima ed enorme potenzialità evolutiva ma anche immediatamente godibile in tutto il suo splendore.
Lo capirete già dagli occhi di vostro padre quando ne berrà il primo sorso…
Nel secondo caso il consiglio è quello di virare decisi sulla denominazione Brunello di Montalcino Docg, così da non lasciare spazio a dubbi fin da subito.
E allora il mio suggerimento è quello di andare a pescare nell’eccellenza senza indulgere nelle mode, se lo rintracciate da qualche parte prendete a vostro padre il Brunello di Montalcino Giodo annata 2019 della cantina Giodo, dove l’enologo e proprietario (è importantissima la confluenza delle due figure!) Carlo Ferrini è un vero maestro del Sangiovese in quel di Montalcino.

Questo Brunello è pura poesia, il costo di conseguenza si aggira intorno ai 150€ a bottiglia e se ne producono non più di 15.000 l’anno. Grazie al suo armonioso equilibrio tra freschezza e tannino, sapidità e struttura polifenolica potrà regalare emozioni vere sia che venga bevuto subito sia che venga ritrovato in cantina tra 50 anni da vostro figlio, che potrà cosi ricordare il nonno stappando questa meraviglia enologica, magari in un 19 marzo di chissà quando…
Auguri a tutti i papà, oggi e sempre.
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Simone è tecnico degustatore e conduce insieme alla sua famiglia un’azienda vitivinicola nel Lazio. Giornalista enoico per amicizia, ironico, gentile e sempre garbato. La sua Kryptonite? l’accento sulla “o” del suo cognome: se non c’è, state attenti che si trasforma e perde la sua proverbiale aplomb.