I vini delle cantine Biondi-Santi, Feudi di San Gregorio e Gaja e le loro barbatelle sono state affidate all’Agenzia Spaziale Italianaper la realizzazione di un esperimento scientifico avanzato che avrà come destinazione il primo avamposto umano in orbita nello spazio, la Stazione Spaziale Internazionale.
La consegna è avvenuta ieri 4 luglio a Roma, in occasione del 15° Forum Internazionale della Cultura del Vino, organizzato dalla Fondazione Italiana Sommelier. Un’iniziativa unica nel suo genere, che mette il vino, la sua cultura e la sua storia al centro di un progetto avveniristico. L’idea nasce dall’intuito del fondatore della Fondazione Italiana Sommelier Franco Maria Ricci, un luminare sul campo che, per esplorare le prospettive future della vite, ha scelto ‘con il cuore’ tre vitigni rappresentativi dell’eccellenza vitivinicola italiana, Sangiovese, Aglianico e Nebbiolo e tre aziende iconiche che, nel valorizzare questi vitigni, raccontano ogni giorno al mondo una storia di tradizione enologica unica del made in Italy: Biondi-Santi,Feudi di San Gregorio e Gaja.
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Sei bottiglie di vino, di due differenti annate – Brunello di Montalcino Riserva 2006e 2015 per Biondi-Santi, Piano di Montevergine 2012 e 2015 per Feudi di San Gregorio, Barolo Sperss 1988 e 2017 per Gaja – e tre barbatelle con le foglie del proprio vitigno, sono state consegnate da ciascun produttore per esperimenti scientifici in microgravità e per lo studio delle potenzialità della coltivazione delle piante nello spazio.Per ciascuna annata sarà inviata una bottiglia in orbita sulla Stazione Spaziale perstudiare la sua conservazione sperimentale a 400 chilometri di altezza a una velocità al suolo di oltre 28mila chilometri all’ora.
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Un’altra bottiglia di ciascuna annata sarà esaminata dal Gabinetto di Analisi dell’Agenzia Spaziale Italiana prima del viaggio nello spazio e l’ultima bottiglia sarà custodita presso la Fondazione Italiana Sommelier per la comparazione dopo il viaggio di ritorno. L’intento è quello di valutare il potere di invecchiamento dei vini nello spazio e indagare sulle variabili di conservazione delle annate più recenti rispetto a quelle più mature di ciascun vino, in aperto confronto con la straordinaria longevità che le contraddistingue sulla Terra.
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I tre produttori coinvolti – Giampiero Bertolini, Antonio Capaldo e Angelo Gaja – nel ringraziare Franco Maria Ricci per aver scelto le loro realtà, credono fermamente che questa iniziativa meriti di essere esaltata per l’innovazione di pensiero nel mondo enologico internazionale.