Francesca Carannante, trent’anni appena compiuti, unisce la passione per il vino e l’arte dando vita a un progetto unico.
Nata e cresciuta a Bacoli, tra i paesaggi dei Campi Flegrei, e formatasi all’Accademia di Belle Arti di Milano, Francesca porta la sua visione creativa nel cuore dell’Oltrepò Pavese producendo Metodo Classico a base di Pinot Nero. In questa intervista, ci racconta come la sua formazione artistica e la tradizione vinicola si incontrano, creando un dialogo che rende ogni bottiglia un’esperienza sensoriale e visiva.
Da Bacoli, tua terra di origine, hai scelto di valorizzare il territorio dell’Oltrepò Pavese. Come mai?
Il mio percorso nel mondo del vino è nato dalla passione per il Pinot Nero, un vitigno tanto sensibile quanto complesso da coltivare, che può donare vini di grande struttura dal corpo elegante e mai invadente. In particolare ho trovato grande espressione del Pinot Nero nella spumantistica dell’Oltrepò Pavese. Ed è questo uno degli obiettivi del mio progetto: puntare su un territorio poco valorizzato, ma ricco di potenziale.
Qual è la cifra stilistica che contraddistingue il tuo Pinot Nero?

Poco zucchero, freschezza e mineralità per un vino pulito e quasi salato. Un perlage sottile e non aggressivo. Sono del parere che l’occhio vuole sempre la sua parte. Ho disegnato il logo e le etichette attuando una grande ricerca dei materiali e dei dettagli. Credo nell’eleganza della semplicità.
Una curiosità: c’è tanta arte nel tuo vino. Come mai?
Nel 2017 mi sono laureata in arte a Milano, sogno di unire queste due grandi passioni. L’arte è apertura, un sentimento non identificabile, una percezione soggettiva priva di giudizio esterno, spesso legata ad un momento o a uno stato d’animo. Non esiste un giusto o uno sbagliato nell’arte, si possono giudicare le tecniche, ma non la propria percezione. E lo stesso vale per il mondo del vino. Un viaggio che coinvolge la bellezza, l’equilibrio e l’armonia, la cultura che incontra il piacere dei sensi per un’esperienza che arricchisce l’anima.
L’abbinamento perfetto per le tue bollicine?

Attualmente le etichette sono tre. Per il dosaggio zero consiglio abbinamento a base di pesce e crostacei. Per la sua spiccata parte sapida e minerale, lo consiglio anche con cibi a tendenza leggermente grassa come fritture o pesci quali tonno e salmone.
L’Extra Brut è quello più equilibrato e versatile fra i tre, ideale con primi e secondi di pesce ma anche su salumi e formaggi. Il Brut Rosé, invece, sposa benissimo con il gambero, la carne bianca e una bella degustazione di formaggi e confetture.
Come vedi il futuro di Francesca Carannante?

Sogno di realizzare quest’unione e di lavorare a contatto con la cultura fra artisti, musei, gallerie e collezionisti d’arte. Accompagnati sempre però, da un buon calice di spumante Metodo Classico Francesca Carannante.

Napoletana nel cuore e cittadina del mondo per scelta, eterna sognatrice. Curiosa di tutto ciò che mi circonda, amo viaggiare, cucinare, ma soprattutto mangiare!