Dagli abissi marini all’alta quota, dal fondo di un lago ai confini smisurati dello spazio. Nessuno fino a qualche anno fa avrebbe immaginato che il vino potesse essere affinato in luoghi tanto insoliti quanto affascinanti.
Se pensavate di averle viste e sentite tutte sappiate che non è così, perché c’è chi ha deciso di lasciarvi con la bocca aperta, ancora una volta. Si tratta di Olivier Paul-Morandini, proprietario di Fuori Mondo, cantina situata sulle colline della Toscana in Maremma, che durante il lungo periodo di lockdown si è lasciato persuadere da un’idea a dir poco visionaria: essere il primo produttore al mondo ad affinare il vino in botti di marmo.
E’ l’amico Yannick Alléno proprietario e chef tre stelle Michelin del ristorante Alléno Paris au Pavillon Ledoyen, che gli suggerisce di utilizzare il marmo in cantina come sostituto delle comuni botti. Morandini non si fa sfuggire l’occasione. Contatta Paolo Carli presidente e amministratore delegato di Henraux – azienda leader nel campo dell’escavazione e della lavorazione di marmo e granito – e nella cava delle Cervaiole, situata sulle propaggini meridionali di Monte Altissimo appartenente alla catena delle Alpi Apuane, trova ciò che stava cercando: un blocco di marmo di 35 quintali dal quale vengono estratte e lavorate per cinque mesi due vasche ovoidali del peso di 2 quintali e della capacità di 17,5 ettolitri ciascuna pensate per custodire al loro interno il “Fuori Marmo” una limited edition di Cabernet Sauvignon. Un vino caratterizzato da un’incredibile dimensione tellurica capace di sprigionare tutta la possenza del terroir al palato, prodotto in 120 magnum e 80 doppie magnum dal costo di 1000 euro a bottiglia.
Sul prezzo pesa certamente la preziosità del materiale in cui viene affinato il vino ma anche il fascino della storia a lui legato. Già nel 1517 Michelangelo Buonarroti scoprì la bellezza e il candore della roccia di Seravezza quando gli fu commissionata la realizzazione della facciata di San Lorenzo a Firenze. Ma da Henraux provengono anche i marmi impiegati per la costruzione della cattedrale di St. Isaac a San Pietroburgo, quelli per la ricostruzione di Montecassino e la basilica di San Pietro in Vaticano. Un successo che non si può dire fosse del tutto inaspettato dunque e che è pronto ad essere replicato dopo la decisione dell’azienda Hernaux di mettere in vendita – al costo di 100.000 euro ciascuna – le anfore in marmo a partire dal 2024.
Napoletana, classe ’87, dopo aver conseguito la Laurea in Scienze della Comunicazione. Dal 2014 fa parte del team di Dipunto Studio, dove si occupa di Digital PR e Ufficio Stampa per aziende che operano nel settore food, eventi enogastronomici e artistici. I suoi articoli per Wine&TheCity sono all’insegna del lifestyle, ma con uno sguardo sempre proietto al sociale.