Tra l’Aventino e la Piramide Cestia, Aventina è l’indirizzo che a Roma custodisce veri tesori del gusto e che concede la possibilità di provare la cucina, con le braci e con il fuoco, di un’accogliente bottega.
Andrea Ceccarelli, ideatore di questo progetto, si è ispirato alle meravigliose botteghe di un tempo per riunire, sotto una unica insegna, tante eccellenze della tavola da acquistare al dettaglio o consumare direttamente in loco, grazie al ristorante che offre un menu basato sull’ampia offerta gastronomica a scaffale e al banco del fresco. La proposta è attuale, concreta e identitaria, con una precisa filosofia, finalizzata all’idea di filiera. Si tratta, dunque, di un negozio – il concept di Aventina ruota infatti intorno alla macelleria – con cucina ma ancor prima un progetto che nasce dalla passione per il buon cibo e il rispetto per il territorio, e che si propone di valorizzare, attraverso i suoi prodotti tipici, una terra rigogliosa e ricca di prelibatezze come l’Italia tutta, a partire dal Lazio.
Così fare la spesa nell’orario dell’aperitivo, può essere la scelta giusta perché è difficile non cedere alla proposta ditaglieri di salumi e formaggi, come le selezioni Slow Food che portano nel piatto un trionfo di mortadella, prosciutti, salami o altri assaggi monotematici, come i cinque prosciutti tagliati a mano accompagnati da una focaccia home made. A questa proposta si aggiungono anche i migliori insaccati di mare come la bresaola di tonno, il pescespada affumicato, il salmone e il carpaccio di cuore di baccalà. Novità assoluta la box di formaggi e salumi da asporto da otto o da sei per gustare anche a casa la qualità dei migliori prodotti del banco di Aventina.
Se si prosegue nella cena, nella selezione scrupolosa di assaggi, salumi, pasta e carne, vengono fuori sapori ed equilibri che attingono da punti fermi della classicità e della tradizione, come il Coniglio alla cacciatora o i Pici del pastificio Mauro Secondi al ragù bianco di cortile presenti tutte le stagioni in menù. Altro piatto sempre presente, e ormai un must dello cucina è la Tartare di Fassona piemontese macelleria Oberto, giardiniera di “Giada”, foglie di cappero “La Nicchia”, zabaione salato, che viene realizzata utilizzando olio extravergine di oliva oltre che aceto.
Oltre alla tartare si possono trovare tra gli antipasti in questo menù proposte come il Carpaccio di Sashi marinato accompagnato con burro mantecato al limone, olive Taggiasche croccanti e frutti del cappero o la zuppa vegetariana e autunnale con Funghi di stagione, zucca e patate. Tra i primi invece oltre ai pici già citati, i Ravioli come un saltimbocca alla romana e anche qui un piatto completamente vegetale come lo Spaghettone “Zaccagni” aglio, olio, peperoncino, broccolo romanesco, blu di capra e peperoni cruschi.
Tra i secondi il Pollo ripieno di funghi porcini arrosto e salsa bernese o la proposta vegetale anche qui delle Polpette di verdure arrosto. A deliziare il palato a fine pasto, la golosa Bomba fatta in casa con crema alla nocciola, il Cappuccino di tiramisù e il Cannolo siciliano di Piana degli Albanesi farcito con ricotta di pecora.
L’enoteca, che accoglie una cantina di circa 400 etichette, è curata dalla sommelier Bianca Maria Malagoli e raccoglie referenze rappresentative di quasi tutto lo Stivale, senza tralasciare anche Francia, Slovenia e Germania, con particolare attenzione ai rossi che ben si sposano con la ricchezza delle carni e dei salumi. Tra le più blasonate cantine del nostro territorio, una ricca selezione di bollicine italiane con gli immancabili Franciacorta di Ricci Curbastro e di Ca’ dei Pazzi, e Trento Doc, su tutti Ferrari. Sul versante francese, Dom Pérignon, Krug, Ruinart e Perrier-Jouet.
Via della Piramide Cestia, 9
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