di Ciro Sabatino
C’è un triangolo magico, incastonato come un diamante, sulla costa del Cilento. Dentro ci sono storie di mare e antiche leggende, tramonti che sembrano disegni di bambini, e profumi che sanno di vino e salsedine. Il ‘vino di qua’, dicono orgogliosi i cilentani. Quello che dentro c’è tutto il Tirreno. L’argilla, la marna, il calcare d’una terra figlia di parole e segreti. Di filosofi e mille bugie.
Bisognerebbe imparare a unire i puntini, per metterla a fuoco, quella strampalata figura geometrica incastrata tra Pioppi e Acciaroli, tra la collina dove un po’ di anni fa Keys e Stamler si inventarono la Dieta Mediterranea, e il porto di Angelo Vassallo, dove quando c’era lui, c’erano anche i suoi occhi da bambino, che guardavano il mare e giocavano ad inventarsi le sue meravigliose storie.
“Ma sul serio qui c’è stato Hemingway?”, gli chiedevano tutti. E lui, divertito, che rispondeva piano: “Cambia qualcosa? Che ci sia stato o meno, è solo qui che avrebbe potuto scrivere il Vecchio e il Mare”. Grande, meraviglioso, enorme Angelo. Il Sindaco Pescatore. L’uomo che aveva trasformato un triangolo di terra nel diamante più bello che c’è.
Unire i puntini. E’ quello che ci resta. Di lui, del suo sorriso, e di questi luoghi magici dove negli anni scorsi è accaduto veramente di tutto.
Partiamo dal primo puntino. Quello che da queste parti chiamano Minnelea. In omaggio al Minneapolis, patria di due scienziati visionari, ed Elea, culla di Parmenide e Zenone, e colonia greca dell’antica Lucania. Minnelea è una collina poco fuori Pioppi. Parte dalla strada provinciale, e si infila nel mare. Ancel Keys e Jeremiah Stamler ci arrivarono poco dopo la Seconda Guerra Mondiali. Comprarono due case e un terreno a Pioppi, e cominciarono a studiare l’alimentazione della gente del posto. C’era qualcosa tra gli uliveti, i vigneti e il mare, che rendeva i Cilentani immortali.
La Dieta Mediterranea era il testamento di un dio benevolo che stava aspettando solo loro due, per raccontare al mondo che a mangiare e bere bene si campa cent’anni.
Angelo Vassallo ci passava spesso, Da Keys e Stamler. Li guardava stupirsi, e si divertiva a quello stupore. Lui, i segreti del Cilento li conosceva bene. Un pescatore che sapeva quando bisogna cogliere i pomodori, e come si coltiva il Fiano del Cilento. L’elisir della lunga vita.
Chissà, forse era in quei pomeriggi di terra e taralli, di insalate e bevute, che si saranno raccontati di Hemingway. Della leggenda di uno scrittore americano arrivato ad Acciaroli per aiutare un vecchio pescatore a ricomprarsi la sua cianciola, e ritornare a pescare. Alici, pesce azzurro, nel mare blu del Cilento. Nel secondo puntino rosso, del nostro triangolo immaginario. Acciaroli la bella. Acciaroli dei pescherecci e delle notti a tirar reti, cariche di tutte le meraviglie del mondo.
“Qui non si torna mai senza pesce”, diceva Angelo orgoglioso. Ed era vero. Organizzavano una Sagra del Pesce per migliaia di persone e uscivano la notte prima. Sicuri, sfrontati. Il mare non li avrebbe mai traditi. E allora li vedevi tornare beffardi, mentre sulla spiaggia accendevano le prime luci della festa, e i pentoloni ribollivano d’olio e di risate.
Li guardavi e ti scappava da ridere. Dietro di loro, alle spalle di quei pescatori eroi, si abbassava lento il terzo puntino del nostro triangolo. Il sole. Che sembrava un’arancia, con dentro una barca, un vecchio, e il mare. Solo il mare.
Chi è Ciro Sabatino
Ciro Sabatino, giornalista, editore, ‘amante’ del Cilento, si occupa di ‘scritture’ e contenuti per il web. Appassionato di delitti di carta e di misteri, dirige il webmagazine Gialli.it.