Scritto da 16:29 Wine News

Nuova vita per la Tenuta La Fiammenga

La famiglia Sartirano alla guida della storica cantina del Monferrato. Un’eredità culturale di 4 secoli di vino e arte, tra il Monferrato e le Fiandre.

A Cioccaro di Penango, piccolo borgo nel Monferrato astigiano, rinasce la storica Tenuta La Fiammenga grazie alla famiglia Sartirano. I cugini Paolo e Guido, quarta generazione di produttori di vino nelle Langhe – dove portano avanti la cantina Sansilvestro e l’azienda agricola Costa di Bussia Tenuta Arnulfo – si sono innamorati della tenuta e ne hanno raccolto il testimone. <<La nostra ambizione – spiegano – è rivolta tanto al recupero e valorizzazione dei vigneti quanto alla ristrutturazione della cascina per potenziare l’accoglienza». 

La storia di La Fiammenga ha più di quattrocento e inizia nel 1596 con Pietro Jescot, commerciante di tele nelle Fiandre (da qui il nome). Il suo legame con gli artisti dell’epoca definì l’identità culturale della cantina che ancora oggi è un luogo dove la passione per l’arte e la viticultura si fondono.

L’avvento della famiglia Sartirano, con una lunga esperienza nell’imprenditoria del vino piemontese, segna un nuovo capitolo per la Tenuta Fiammenga. Paolo e Guido hanno lavorato – con la consulenza agronomica di Carlo Arnulfo – per rafforzare il legame con la terra e recuperare gli antichi metodi di vinificazione, mettendo un’attenzione particolare verso la produzione di vini che riflettano l’originalità e la qualità del Monferrato. Su 30 ettari vitati, sono coltivati in regime biologico vitigni tradizionali quali Barbera, Grigiolino e Freisa, ma anche varietà dal respiro internazionale come Cabernet, Merlot, Sauvignon, Chardonnay e Pinot Nero.

La tecnica di “vinificazione materica”, ideata da Paolo Sartirano, rappresenta un elemento chiave nella produzione dei vini della Tenuta.  Questo metodo prevede l’uso di tonnaux da 500 litri per una fermentazione lenta e macerazioni prolungate con il mosto in contatto con le bucce, e mira ad amplificare l’estrazione di colore, sentori, aromi, e tannini. Ciò conferisce ai vini struttura e sensazioni tattili distintive.

Il legame con l’arte si manifesta con l’opera della giovane artista Giorgia Sanlorenzo, la Coda di Balena, che si staglia tra i filari. La coda di una balena di ferro emerge dalla terra come un ponte tra epoche. Questa scultura narra di origini marine, di un tempo in cui il mare baciava queste colline, lasciando dietro di sé un tesoro di fossili. È un inno alla memoria della terra, che, in cima a una collinetta, disegna sul cielo tramonti incorniciati dalla maestosa coda di un antico cetaceo, simbolo di un passato immerso nelle acque e ora racchiuso nel cuore vitale dei vigneti.

Via Cantoglio 28
Cioccaro di Penango (AT)

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