Bella, contemporanea nel design e soprattutto nel centro di Napoli: è la nuova pizzeria di Diego Vitagliano, il quinto locale dopo Bagnoli, Pozzuoli, Doha e Roma.
Aperta a inizio dicembre, in via Santa Lucia, a pochi passi dal lungomare e da piazza del Plebiscito, si distingue per le dimensioni (80 coperti interni e 50 all’esterno) e il progetto architettonico, ma soprattutto per l’offerta che non trascura ultimi trend ed esigenze di consumo. C’è spazio al senza glutine (sia come food che come beverage) a cui è riservata un’area importante con forno e piano di lavoro dedicato, tutto a vista e tutto isolato.
C’è attenzione alla mixology con un pairing ben studiato e una proposta drink (dai 6 agli 8 euro) che porta la firma di Laboratorio Folcloristico e che spazia dai grandi classici come Gin Tonic, Negroni sbagliato e Aperol Spritz fino a cocktail signature creati appositamente per il locale e in abbinamento alla proposta pizze. Il Petrusenella è ad esempio un Moscow Mule con infuso di Prezzemolo Riccio unito a Tequila Blanco, Limoncello artigianale Ianniciello, Cardamomo Nero e Birra allo Zenzero. Il Micco è invece un blend di differenti Amari uniti ad un Vermouth ossidato con del Legno di Mandorlo si uniscono a creare un perfetto equilibrio amaro dolce, che viene esaltato e bilanciato da delle gocce del nostro Aceto Balsamico all’Albicocca Pellecchiella IGP.
Ma veniamo alla pizza, la ormai ben nota pizza di Vitagliano.
Napoletana contemporanea con il cornicione pronunciato, leggera e digeribile, morbida con un po’ di croccantezza, realizzata con un impasto indiretto con prefermento di tipo 1 bio, una lievitazione di 36 ore, alta idratazione e un bassissimo quantitativo di sale. Per il topping ingredienti di qualità e di stagione. La carta è di ispirazione tradizionale, ma non mancano incursioni più moderne e rivisitazioni. La scelta non è immediata, il menu presenta sette categorie: Le Marinare, Le Margherite (7,50 euro la storica e 10,00 euro la bufalina), Le Speciali, Le Old School, Le Rustichelle, simili ad una pizza scrocchiarella romana, Le Pizze Croccanti, tonde con impasto croccante cotto alla pala, tra cui la ‘Quel Diavolo di Diego’ con pomodoro arrosto, pesto di basilico, ‘nduja, peperone crusco ed olio evo, Le Fritte e al Forno in doppia cottura, prima fritte e poi ripassate in forno. E poi i ripieni della tradizione napoletana (i calzoni), sia fritti che al forno. Non mancano una serie di fritture e antipasti e una carta di insalate.
Il menu degustazione “Giropizza” racchiude i must di Vitagliano: è un percorso in 7 portate per minimo 2 persone, al costo di 60 euro a persona con abbinamento vini scelti dal sommelier. Ai vini e al beverage in generale è dedicata un’attenzione particolare: la carta dei vini è ben strutturata, con una prevalenza di etichette campane, ma al tempo stesso una buona proposta di vini nazionali, con un sommelier sempre in sala pronto a consigliare il pairing perfetto pizza/vino. Ci sono i fermentati innovativi come mead, sidro e kombucha e le birre artigianali alla spina. Infine, i dolci sono quelli della pasticceria Etoile di Napoli.
D’effetto il layout del locale con ben in evidenza la grande postazione lavoro con i due forni Moretti, vera e propria plancia di comando. I colori scuri, le pareti con i mattoncini a vista, lasciate al grezzo, i tubolari in ferro nero, l’illuminazione ed ancora le poltroncine sempre in ferro verniciato suggeriscono atmosfere da urban loft, contemporanee e al tempo stesso accoglienti. Alle pareti e incorniciati in bella mostra ci sono i tanti premi e riconoscimenti di Diego Vitagliano, tra i più recenti Primo posto nella 50 Top Pizza Italy 2023, Primo 50 Top Pizza World 2023, 3 Spicchi Gambero Rosso 2024.
10 PIZZERIA DIEGO VITAGLIANO
via Santa Lucia 78/80/82, 80132 – Napoli
Giornalista freelance dal 1998, per circa vent’anni ha scritto per le testate del gruppo Espresso La Repubblica e firmato articoli per i principali editori nazionali. Nel 2008 ha ideato Wine&TheCity, di cui è direttore creativo. Nel tempo libero continua a scrivere di viaggi, luoghi e storie singolari per Dove, Donna Moderna e altre testate.