È tempo di mettersi in viaggio per la Sicilia. Un territorio che esplode di colori, sapori autentici e profumi indimenticabili. Destinazione Palermo per scoprire e vivere la “capitale italiana dello street food 2021”. Così l’ha definita la celebre rivista statunitense Forbes.
Al quinto posto nella classifica mondiale del cibo di strada e unica città italiana inserita all’interno della top10, Palermo merita tempo e un bagaglio in più da riportare pieno di cose buone al ritorno. Il nostro consiglio è dunque imbarcare la propria auto su una delle navi Grimaldi Lines che partono da Livorno o da Salerno per girare in libertà anche i suoi dintorni.
Palermo è un crogiuolo di suggestioni e sapori, di antiche tradizioni e riti culinari. La sua storia la respiri tra i vicoli medievali, le chiese e i palazzi barocchi; l’annusi nei mercati, la assapori tra arancine e panelle.
Ecco un nostro itinerario per viverne l’emozione:
– Il Mercato del Capo, “U Capu”, a pochi minuti a piedi dal Teatro Massimo. Si varca la trecentesca porta Carini e si entra in un vivace melting pot di voci, colori, facce, chiese barocche, banchi carichi di spezie, pesce fresco, frutta e ortaggi, pomodori secchi, sarde sotto sale, capperi e lupini, trecce di aglio, arance. Si fa la spesa e si mangia per strada.
– Il mercato della Vucciria è uno dei più antichi della città, di giorno può apparire spesso vuoto, ma cal calar del sole si anima e si popola di gente. è diventato un luogo di ritrovo per i giovani palermitani che la sera si riuniscono lì per mangiare o bere un drink. Affacciatevi al Bar Azzurro, un’istituzione.
Ma passiamo al cibo di strada che ha fatto di Palermo una capitale mondiale. Da dove iniziare? Non si può non cominciare con lei, la regina dello street food, l’arancina.
Ma prima di tutto è importante fare una precisazione, ricordate che a Palermo l’arancina è femmina e guai a chi sbaglia, i siciliani ci tengono molto, mentre a Catania, Messina e dintorni si utilizza il maschile. Di fama mondiale, l’arancina è uno di quei cibi che conquista tutti, cuore morbido e filante racchiuso in un guscio croccante. L’arancina tradizionale è fatta con riso, ragù, mozzarella, prosciutto e burro, ma oramai sono tantissime le varianti per accontentare tutti i gusti.
Entrate da Kepalle a Via Maqueda, 270 e ne avrete un’idea.
Un altro classico dello street food palermitano è “pane, panelle e crocchè”, un panino generalmente rotondo ai semi di sesamo che racchiude due fette di frittelle di farina di ceci con l’aggiunta di crocchè di patate. Uno snack semplice, povero ed economico della tradizione. Da Provare a Piazza Kalsa 11, alla Friggitoria Chiluzzo, un’istituzione nell’antico quartiere della Kalsa, da mangiare insieme ai “locals” per immergersi completamente nell’atmosfera del luogo.
Non si può lasciare Palermo senza assaggiare il “ Pani ca Meusa”, il panino con la milza, si tratta di un panino rotondo ricoperto di semi di sesamo al quale si aggiunge all’interno la milza e il polmone di vitello che vengono prima bolliti e poi fritti, si può mangiare “schettu”, ovvero nella versione classica senza alcuna aggiunta, oppure “maritatu” con aggiunta di ricotta salata o caciocavallo. Attenzione, solo per stomaci allenati, pronti alle forti emozioni. Un must a Palermo? Il panino di Nino u’ ballerino al Corso Camillo Finocchiaro Aprile 76/78, un vero tempio del gusto, perché ballerino? Nino è famoso per le sue movenze inconfondibili durante la preparazione dei suoi panini.
Continuiamo con le “stigghiole”, un piatto di recupero di origine molto antica, realizzato con intestini di agnello, pecora e capretto avvolti spesso su gambi di cipollotti e prezzemolo e cotti sulla brace. Un piatto non proprio per tutti, diciamo cosi. Ma se avrete il coraggio di provarlo, assaggiatelo al Mercato del Capo dallo stigghiolaro di via Porta Carini.
Altro simbolo dello street food palermitano è lo sfincione, a Palermo ha la stessa considerazione della pizza per i napoletani, questa specialità è realizzata con un impasto simile a quello del pane e ha una consistenza soffice e molto porosa. Si può condire con acciughe, pecorino, cipolla, formaggio, olio ma l’ingrediente principale per il palermitani è la salsa di pomodoro, un vero e proprio must. Sicuramente un indirizzo da segnare per assaggiarlo è l’Antica Focacceria San Francesco, inaugurata nel 1834 e arrivata ormai alla sesta generazione, un tempio dello street food palermitano che è riuscito ad espandersi oltre Palermo e ad approdare a Milano, Trieste, Roma, Brescia, Torino, Mantova, Caserta, Catania e Firenze. A Palermo la trovate in Via Alessandro Paternostro 58.
Terminiamo in bellezza con il Re dei dolci siciliani, conosciuto a livello internazionale, sua maestà il Cannolo. Sapevi che è un dolce tipico del Carnevale? Oramai è entrato a far parte della tradizione quotidiana e si trova in qualunque periodo dell’anno. Croccante cialda fritta farcita con una crema di ricotta, cui vengono aggiunti granella di pistacchi, canditi o gocce di cioccolato. Ottimo per colazione e per uno spuntino. Sicuramente una delizia della pasticceria siciliana imperdibile. Un punto di riferimento per palermitani e non? La pasticceria Oscar 1965, i suoi cannoli sono gustosi e fragranti, farciti con ricotta fresca di pecora, come vuole la tradizione, ma soprattutto profumatissimi perché aromatizzano la cialda con la cannella.
Napoletana nel cuore e cittadina del mondo per scelta, eterna sognatrice. Curiosa di tutto ciò che mi circonda, amo viaggiare, cucinare, ma soprattutto mangiare!