Tempi di quarantena, di ritmi lenti e ritrovati, tempo per sorseggiare un buon vino e di conoscere nuove etichette. Abbiamo chiesto a Tommaso Luongo, Delegato Ais Napoli, di suggerirci qualche buona bottiglia, da bere ora o da aggiungere alla nostra wine wish list.
“Il presidente dell’Assoenologi Riccardo Cotarella ha recentemente rilasciato alla stampa la seguente dichiarazione: “un consumo moderato di vino, legato al bere responsabile può contribuire a una migliore igienizzazione del cavo orale e della faringe, area, quest’ultima, dove si annidano i virus nel corso delle infezioni”. Mentre osserviamo scrupolosamente l’hashtag #iorestoacasa proviamo a mettere subito in pratica il consiglio…
La Vigne d’Antan 2002 Champagne Tarlant
Uno champagne resiliente, figlio di un vigneto che ha la forza di resistere alla fillossera grazie alla granulometria del suolo sabbioso; e, per di più, un “solitario” blanc de blancs che viene da un terroir come quello della Vallée de la Marne in cui invece imperversano le uve a bacca rossa.
Cupo 2010 Pietracupa
I tempi sono proprio quelli evocati dal nome che leggiamo sull’etichetta, ma la similitudine finisce qui perché la luminosa mineralità che sprigiona questo vino ha la capacità di accendere la speranza. Noi ci crediamo, e intanto beviamo uno straordinario fiano di decennale esperienza.
Campi Flegrei Falanghina 2013 Contrada Salandra
Pare che la falanghina abbia un insospettabile potere taumaturgico; se poi ha anche quel timbro sulfureo in più ancora meglio… Se finisce l’amuchina potrebbe essere una soluzione etilica molto soddisfacente. Leggere attentamente le avvertenze. #sefiniscelamuchinaprendilafalanghina
Campi Flegrei Piedirosso Vigna delle Volpi 2016 Agnanum
Ci auguriamo di passare il più presto possibile dalla zona rossa alla zona piedirosso. Per questo rito propiziatorio approfittiamo della versione di Raffele Moccia, il vigneron metropolitano che sa bene che la natura ha i suoi tempi, e che bisogna rispettarli con pazienza e rispetto.
Valtellina Superiore Sassella Rocce Rosse Riserva 2009 Arpepe
Aspettando una buona notizia dagli amici del “fronte” lombardo ci affidiamo alla Beata Vergine Maria Annunciata, custodita nel santuario della Sassella: un nebbiolo dalla vitale energia gustativa che profuma di Alpi.
Un primitivo dal cuore generoso e nobile, un vino d’amore e di passione che ci consola con il suo caloroso abbraccio in attesa di riprendere a stringere dal vivo mani e corpi. Beviamo un sorso, chiudiamo gli occhi e vediamo l’arcobaleno #andràtuttobene
Tommaso Luongo, Delegato Ais Napoli.