Scritto da 10:00 Non solo vino, Storie di cibo

Abbiamo assaggiato il caffè più costoso al mondo: il Caffè Luwak

caffè luwak

Oggi è la giornata internazionale del caffè e per l’occasione vi portiamo con noi in Indonesia, alla scoperta del Caffè Luwak.

Se pensate che il vostro caffè quotidiano sia un lusso, preparatevi a scoprire qualcosa di molto diverso. C’è un caffè che sfida ogni preconcetto e che non si trova in una semplice tazzina: è il Caffè Luwak, uno dei caffè più costosi e pregiati del mondo. Un chilo di questa varietà può costare tra i 500 e i 900 euro e una tazzina fino a 50 euro. Siamo volati a Bali, in Indonesia, per provarlo e svelare i segreti della sua produzione.

A prima vista, la storia del Caffè Luwak ha un fascino irresistibile. La nascita di questo caffè risale al XIX secolo, quando l’Indonesia era una colonia olandese. I braccianti che lavoravano nelle piantagioni di caffè non avevano il permesso di berlo e quindi decisero di recuperare i chicchi defecati dal Luwak – in italiano zibetto delle palme -, un piccolo mammifero che si nutre proprio delle bacche di caffè più mature. Dopo averle lavate e lasciate essiccare, erano quindi utilizzate per produrre il caffè. La miscela prodotta aveva – e ha – un gusto complesso, che in poco tempo attirò l’attenzione degli olandesi che iniziarono a loro volta a produrlo. Questo risultato si ottiene grazie agli enzimi digestivi del roditore, che non riescono a digerire l’intero chicco, motivo per il quale le bacche fermentano, modificando la loro composizione chimica. I chicchi raccolti, lavati e tostati producono un caffè dal sapore particolarmente morbido e vellutato con un profilo aromatico privo di amaro, con note di cioccolato e frutta secca.

La storia della sua produzione si è evoluta nel corso del tempo e se in passato gli zibetti vivevano liberi nelle foreste e si nutrivano naturalmente delle ciliegie di caffè, rendendo il Caffè Luwak un prodotto raro ma autentico, oggi, con l’esplosione della domanda internazionale, gli zibetti sono spesso tenuti in cattività e obbligati a nutrirsi esclusivamente di bacche di caffè. Le condizioni in cui sono costretti gli animali sono spesso pessime: rinchiusi in gabbie anguste e mal curate, perdono la loro capacità di selezionare le ciliegie migliori e in uno stato di stress e alimentazione forzata. Il risultato è un caffè che ha perso la sua unicità a favore delle logiche commerciali e a discapito del vero rispetto per la natura e la tradizione.

caffè luwak

Ciò che era un lusso sostenibile, frutto di una tradizione artigianale, si è trasformato in uno degli esempi più clamorosi di sfruttamento animale nell’industria alimentare, un prodotto di massa svuotato del suo significato originale.

Oggi, ci sono alcune aziende che cercano di ripristinare la sostenibilità e l’etica nella produzione del Caffè Luwak, permettendo agli zibetti di vivere liberi e raccogliendo solo le ciliegie che consumano spontaneamente. Tuttavia, questi esempi sono purtroppo ancora rari, e non sempre è facile distinguere tra caffè prodotto in modo etico e quello che sfrutta gli animali. Resta quindi da chiedersi se il sapore eccezionale possa giustificare tutto questo o se sia il caso di acquistare il caffè consapevolmente, affidandosi a produttori e a prodotti certificati che garantiscono il benessere degli animali.

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