Scritto da 16:42 Napoli, Non solo vino

Spaghetti al pomodoro: 4 interpretazioni a Napoli e dintorni

È tra i piatti più rappresentativi della cucina italiana nel mondo, comfort food di grandi e piccini. Caposaldo della cucina casalinga, ma anche cimento di tanti chef blasonati.

La ricetta è semplice, ma non banale. E sono numerose le varianti e le interpretazioni: si comincia con la scelta del pomodoro o dei pomodori, anche fino a sette varietà! E poi aglio o cipolla? Extravergine naturalmente, ma poi c’è chi aggiunge un tocco di agrume e chi il parmigiano. Ciascuno ha la propria ricetta segreta.

Ecco allora 4 spaghetti al pomodoro a Napoli e dintorni. Tra proposte stellate e nuove creazioni.

George Restaurant – Domenico Candela
Gli Spaghetti ai 7 pomodori con spugna al basilico, in carta con il nome Pomo d’Oro, è il piatto di Domenico Candela al George restaurant, ristorante 2 stelle Michelin. Sette varietà di pomodoro per un sugo complesso e ricco di sfumature, omaggio all’oro rosso della Campania. I sette pomodori utilizzati sono infatti tutti del territorio: Piennolo, Pendolino, Datterino Caramella, Corbarino, Lampadina, Pizzutello e naturalmente il San Marzano. I primi sei vengono cucinati separatamente, interi, in padella con aglio e olio. Il San Marzano intero viene invece cucinato con aglio e cipolla, quindi passato delicatamente per fare il sugo. Lo chef utilizza sia aglio in camicia che cipolla rossa di Montoro. La pasta è rigorosamente di Gragnano Igp e l’olio extravergine d’oliva d’alta qualità. Con parmigiano reggiano.

Casa Vittoria – Francesco e Fabio Vorraro
Lo spaghetto alla “Casa Vittoria” dei fratelli Vorraro è il piatto cult del ristorante Casa Vittoria recentemente aperto a pochi passi dal lungomare di Napoli, in Piazza Vittoria 6. Semplicità e gusto per questa ricetta realizzata con il bilanciamento di 3 tipologie diverse di pomodoro: San Marzano, del Piennolo e Datterino. Un equilibrio perfetto tra acidità, dolcezza e mineralità. Lo spaghetto, di Gragnano Igp, trafilato al bronzo, viene servito con una quenelle di ricotta di bufala e completato al tavolo grattugiando la buccia del cedro che dona sentori mediterranei. Un tocco di creatività pur rimanendo fedeli alla tradizione.

Mar Limone – Marianna Vitale
Da Mar Limone a Pozzuoli, il bistrot mediterraneo di Marianna Vitale, cuoca stellata di SUD ristorante, gli spaghetti al pomodoro vengono serviti come si faceva una volta: con il sugo sotto e la pasta asciutta sopra. Il sughetto alla base del piatto ha tre tipologie di pomodorini, ciliegino, giallo e datterino flegreo, cottura breve, fresco ed aromatico.
Le varianti proposte sono circa otto: dal più semplice solo con l’aggiunta di formaggio alle interpretazioni a cui vengono aggiunte, a richiesta del cliente, tartare di gamberi, riccio di mare, carpaccio di pescato del giorno, cozze marinate, frutti di mare, carpaccio di pesce spada.

Antica Osteria Nonna Rosa – Peppe Guida a Vico Equense
Per lo chef Peppe Guida dell’Antica Osteria Nonna Rosa, una stella Michelin, lo spaghetto al pomodoro è “devozione”. Una religione insomma, fatta di semplicità, sapori autentici e l’esperienza di un grande cuoco. Il pomodoro viene dal suo orto di Montechiaro in Penisola sorrentina e per lo chef deve cuocere solo pochi minuti per preservare sapore e freschezza. La sua versione preferita è con la passata e due San Marzano freschi schiacciati. Tanto basilico, olio extravergine d’oliva, pasta di Gragnano Igp e un segreto: completare la cottura degli spaghetti (vanno tolti dall’acqua in ebollizione a metà cottura, nella padella con il sugo.

In copertina spaghetto alla “Casa Vittoria” – ph. Alessandra Farinelli

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