Scritto da 02:21 Wine News

FILICUDI, alla scoperta di vigna Ramacciani

Trentuno terrazzamenti di muri a secco a strapiombo sul mare, solo una antica mulattiera per arrivarci e giovani filari di malvasia e selvatico che cresceranno tra salsedine e vento per dar vita, nei prossimi anni, ad una malvasia secca. Siamo sul versante orientale dell’isola di Filicudi, isola selvaggia e bellissima delle Eolie. E questo ettaro di meraviglia è il nuovo progetto dell’azienda agricola Ramacciani di Gabriele Ramacciani, originaria della Tuscia. Da qualche anno Gabriele e Alessandra Acampora, la sua compagna, coltivano un sogno: produrre vino sull’isola. <<Al momento solo uno degli otto ettari che possediamo è vitato, abbiamo piantato 3000 viti di malvasia e selvatico per poter produrre una malvasia secca, prodotta e imbottigliata direttamente sull’isola>>, raccontano. Ad eccezione di una piccola motozappa, tutte le operazioni vengono fatte a mano. <<Siamo membri del Cervim, l’organismo che dal 1987 tutela, valorizza, sostiene e promuove le viticolture eroiche>>.

In attesa della prima vendemmia per tutto il mese di agosto e ancora in settembre, Alessandra e Gabriele organizzano, tutti i giovedì e le domeniche, visite guidate con degustazione dei vini prodotti nella Tuscia per far conoscere il progetto Ramacciani.

Le visite prevedono gruppi di circa 20 persone su prenotazione, la visita comincia nel tardo pomeriggio e dura un paio d’ore. A piedi si percorrono le 31 terrazze ascoltando il progetto vitivinicolo e all’ultima terrazza, a strapiombo sul mare, con vista su Capo Graziano, si degustano due vini prodotti nelle vigne della Tuscia, accompagnati da piccoli assaggi filicudari: formaggi di vulcano, pesto di capperi di un’azienda locale e altri prodotti tipici. Si risale prima del calar del sole. Il costo è di 20€ a persona. Per ulteriori info e per prenotare +39 3779929072 instagram: az.ag.ramacciani gabriele.ramacciani@gmail.com www.aziendaagricolaramacciani.it

L’azienda Ramacciani è originaria della Tuscia dove, a Grotte Santo Stefano, coltiva due tenute: Poggio della Civetta e Santa Maria. Il primo, di circa 4000mq, è il vigneto più antico, impiantato sul crinale tufaceo che guarda a sudest in mezzo a generosi alberi da frutto. Filari misti di sangiovese, malvasia, trebbiano, barbera e grechetto rosso danno vita a HIULS, che in etrusco vuol dire appunto civetta, il primo vino dell’azienda, sia bianco che rosso.
<<Proprio sul poggio, nel 2019 abbiamo impiantato circa un ettaro di grechetto rosso, antenato del Sangiovese, una delle tipicità autoctone e quasi del tutto scomparse del nostro territorio>>.
Santa Maria è dove ha sede l’azienda agricola e dove nel 2019 sono stati impiantati i nuovi vigneti: grechetto bianco e grechetto rosso, sangiovese, merlot, cabernet-sauvignon. <<Qui si produce vino vero/artigianale senza l’utilizzo di chimica né in vigna né in cantina, gli unici trattamenti sono zolfo e rame. Tutte le uve sono raccolte a mano. Le fermentazioni avvengono in modo spontaneo sulle bucce, nessun controllo meccanico della temperatura, nessuna filtrazione e chiarifica. Utilizziamo solo una minima percentuale di solfiti all’imbottigliamento>>.

 

 

 

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