L’Umbria è tra le destinazioni più amate in Italia per il lungo weekend di Pasqua. Il cuore d’Italia è terra di santi ed eremiti, di piccoli borghi autentici e silenzi meditativi. Ma non solo. L’Umbria è un viaggio che coniuga alla bellezza il gusto, all’arte il buon vino.
Ed ecco allora l’iniziativa del Movimento Turismo del Vino dell’Umbria (nato nel 1993 e oggi presieduto da Giovanni Dubini, conta oltre 60 aziende socie) che apre agli enoturisti le cantine, tra visite e degustazioni. Un’occasione per conoscere meglio i territori del vino di questa parte d’Italia: dal Sagrantino di Montefalco, fino al Torgiano e l’Orvietano, i vigneti umbri si estendono attraverso paesaggi unici, tra colline, valli e borghi medievali. Ecco le 5 cantine da visitare a Pasqua.
Porte aperte da Arnaldo Caprai, l’azienda icona indiscussa del Sagrantino di Montefalco. Dopo un calice di grecante Grechetto servito nella piazzetta Monte della Torre, si visita la cantina alla scoperta dei processi di vinificazione. Nelle sale dell’Enoteca Monte della Torre si degustano le etichette più rappresentative dell’azienda abbinate ai prodotti tipici della tradizione pasquale. La storia della cantina Caprai inizia nel 1971 quando Arnaldo Caprai, imprenditore tessile di successo, acquista quarantacinque ettari a Montefalco. Nel 1988 la conduzione aziendale passa nelle mani del figlio Marco che con grande passione lancia un progetto per la valorizzazione del Sagrantino, vitigno autoctono dalle enormi potenzialità produttive. Oggi la Arnaldo Caprai è sinonimo di eccellenza italiana nel mondo, capace di creare vini fuori dal comune per profondità, eleganza e longevità.
Immersa nella Valle della Chiesa del Carmine, la Vineria del Carmine è un luogo dal fascino raro e territorio d’elezione del Trebbiano spoletino. Tutte le degustazioni guidate dei prodotti si svolgono alla Vineria, il casale cinquecentesco che è anche punto vendita aziendale. Lì è possibile scegliere l’opzione preferita e lasciarsi guidare dai sommelier alla scoperta dei vini e dell’olio o visitare la Chiesa del Carmine, l’antica pieve sconsacrata, oggi agriturismo e fulcro del lavoro di ospitalità. La Valle della Chiesa del Carmine vanta una lunga tradizione nella viticoltura di alta qualità. La nuova azienda agricola comprende un antico oliveto a terrazze e 5,7 ettari di vigneti coltivati in regime di agricoltura biologica. Nei dintorni è possibile visitare Perugia, oppure poco più lontano Gubbio e Montone, piccolo borgo in collina. La proposta nel lungo fine settimana di Pasqua prevede un pranzo la domenica e a Pasquetta.
Nascosto tra le verdi e rigogliose colline umbre, in uno scenario mozzafiato, il Castello di Montegiove risale al XIII secolo e dal 1780 appartiene ai Marchesi Misciattelli. Oggi, è al centro dell’omonima tenuta che si estende per 1200 ettari nella splendida campagna umbra e comprende un’operosa azienda agricola e un esclusivo agriturismo. Per la giornata di Pasquetta, (1 aprile alle ore 11) l’azienda propone una visita guidata con degustazione, alla scoperta del castello medievale e della cantina risalente al 1500 ubicata nei sotterranei. La visita si concluderà con la degustazione di tre vini e dell’olio extra vergine d’oliva con un tagliere di formaggi e norcineria locali.
Assisi, gioiello d’arte e storia, incastonato tra le verdi vallate, si prepara ad accogliere visitatori da ogni dove. La Cantina Saio, a pochi passi dalla Basilica di San Francesco, offre un’esperienza enogastronomica autentica e coinvolgente. Gli enoturisti possono scegliere tra una passeggiata tra i vigneti panoramici e scoprire i vitigni autoctoni dell’Umbria, così come assaporare vini bianchi freschi e fruttati e vini rossi corposi e ricchi durante le degustazioni guidate direttamente dal produttore. Venti ettari di vigneti e oliveti a 800 metri dalla basilica di San Francesco: è qui che dal 2005 la famiglia Mencarelli produce i suoi vini e l’olio extravergine di oliva, piccole produzioni all’insegna dell’artigianalità e del rispetto della natura
Ad Amelia, in una suggestiva zona collinare dominata dall’antica casa padronale e dal complesso delle cantine, da cinquant’anni la famiglia Zanchi produce vini esclusivi e dalla spiccata identità territoriale. I terreni dell’azienda sono coltivati a vigneto e uliveto secondo i principi dell’agricoltura biologica, con pratiche a basso impatto ambientale, nel pieno rispetto della natura e della sua biodiversità. In collaborazione con Slow Food, la cantina propone una passeggiata nel vigneto della biodiversità per scoprire i diversi vitigni recuperati e le caratteristiche degli antichi cloni di Ciliegiolo e Malvasia di Amelia coltivati, come una volta, insieme agli ulivi secolari di Rajo, una varietà unica presente solo nell’Amerino. Dopo un passaggio accanto al boschetto dei daini, si entrerà in cantina per conoscere le pratiche di vinificazione naturale e di affinamento. Si conclude con la degustazione dei vini e una tipica merenda campagnola umbra tra le vigne. I tre vini biologici della collezione Antichi Cloni saranno accompagnati da prodotti gastronomici selezionati esclusivamente tra le aziende dell’itinerario Transameria Slow Food Travel.
Moltissimi altri itinerari enogastronomici di Pasqua e non solo a cura delle cantine umbre sono consultabili sui canali social del Movimento del Turismo del Vino dell’Umbria.