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Francesco Sodano Is Pop: nasce il suo primo street food

francesco sodano intervista is pop

Francesco Sodano è tornato, più carico che mai con un nuovo indirizzo a “casa sua” a Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli. Il locale si chiama Is Pop e nasce con l’idea di rendere la sua cucina stellata alla portata di tutti e quindi popolare.

Il menù ripercorre un po’ i piatti più celebri della sua carriera in cucina, come ad esempio il suo “porro tra fumo e cenere” che è riuscito a proporre in versione salsa e che si trova all’interno di alcuni piatti pop del menù. Si punta tutto sulla qualità delle materie prime e la stagionalità senza tralasciare la sperimentazione e la ricerca, caratteristiche tipiche della cucina di Francesco Sodano. Abbiamo intervistato lo chef su questa nuova avventura.

Cominciamo con una mia curiosità perché “Is Pop”?
Is Pop nasce dal concetto di rendere popolare, pop, casual, in versione smart la mia cucina o in generale l’alta cucina, che possa essere accessibile a tutti. Per esempio il mio “porro tra fumo e cenere” l’abbiamo reso adattabile a un panino, quindi un piatto gastronomico lo trovi in un panino a un prezzo alla portata di tutti. L’idea di “Is Pop” è proprio quella di rendere popolare l’alta cucina.

francesco sodano pop

Cosa dobbiamo aspettarci da “Is Pop” ?
Non so! Diciamo che cerco di fare una mia versione di street food: la gente, sapendo che ci sono io alle spalle, si aspetta qualcosa di particolare e di creativo. Abbiamo anche piatti più semplici come le polpette o la genovese, ma sicuramente per gli amanti della cucina o del panino un po’ più gourmet, è il posto giusto.

“Is Pop” è il posto che mancava in Campania?
Penso, senza peccare di presunzione, che si, è un posto che mancava. In Campania le tipologie di format sono tutte abbastanza omologate così come i panini. Noi abbiamo cercato di differenziarci proprio partendo dal pane, un prodotto totalmente differente: produciamo una ciabatta a lievito madre che fa 48 ore di maturazione, una ciabatta bianca di patata fermentata e un’altra multi cereali fatta con farro, orzo, segale e grano arso. Quindi ecco, proprio il concetto di concepire il pane come un ingrediente e non solo come un involucro o un contenitore d’ingredienti. Questa è l’idea. Attualmente, dovunque vai trovi sempre le stesse cose, molto spesso anche gli stessi prodotti congelati che fanno il bene delle aziende che li producono ma che non penso favoriscano del segmento ristorazione Campania.

francesco sodano is pop

Dopo esperienze in giro per l’Italia e all’estero come mai la decisione di tornare “in patria”?
Is Pop è un format che guarda un po’ a quelle che sono le culture del mondo, ecco perché dopo essere stato all’estero ho deciso di partire da casa mia. L’abbiamo concepito come un format in chiave scalabile: tutti i prodotti vengono realizzati in laboratori a parte e poi da noi al locale viene eseguito l’assemblaggio. Il pane proviene da una bakery così come le salse, i contorni e i sott’oli. Quindi ci stiamo organizzando in modo di avere tutto, ci siamo ispirati un po’ ai grandi come il Mc donald, mangi il Mc chicken a New York, a Dubai, a Londra o a Pomigliano D’arco, quando lo mangi è sempre quello perché quando ti arriva il pane è sempre quello con quella stessa salsa, hamburger. È questa un po’ la chiave che stiamo cercando di strutturare ovviamente con un prodotto di estrema qualità.

Il tuo mantra in cucina?
Il mio mantra in cucina?  Durante i corsi, ripeto sempre ai ragazzi che per fare una cosa fatta bene o per farne una fatta male, ci vuole esattamente lo stesso tempo, sono i mezzi centrali a fare la differenza. Ecco perché, strutturando uno street food, stiamo cercando di farlo al meglio, partendo dai prodotti, dalla filosofia e da quello che poi essenzialmente mettiamo nei panini: molto particolari e che probabilmente non sono mai stati fatti in Campania.

is pop francesco sodano

Se non avessi fatto lo chef?
Avrei fatto sicuramente una cosa che poi, indirettamente, è collegata alla cucina. L’ho capito quando ho iniziato a studiare la cucina molecolare: la chimica è una cosa che mi affascina tantissimo, le reazioni, tutto ciò che riguarda fermentazioni, le muffe, i batteri e i lieviti sono tutte cose che mi sono sempre piaciute.Quindi, probabilmente, avrei fatto il tecnologo alimentare, il chimico, qualcosa di simile oppure, per quanto chiacchiero, avrei potuto fare tranquillamente l’avvocato.

Il prodotto che non può mai mancare nella tua cucina?
Un ingrediente che forse esalta il settimo gusto oltre l’umami, sono le sostanze kokumi che partono un po’ dal concetto giapponese, asiatico che ritroviamo tanto nell’aglio e nella cipolla. Penso che proprio l’aglio, in quanto cucina mediterranea e soprattutto cucina del sud, è una cosa che non può mai mancare; dà proprio quel tocco di qualcosa in più. Quindi l’aglio nella mia cucina è un ingrediente fondamentale.

Come ti vedi tra 20 anni ?
È difficile immaginarmi da adesso a vent’anni. Se penso a me dieci anni fa, sono cambiato in una maniera stratosferica e cambio idea molto velocemente su tante cose. Sicuramente mi auguro che tra vent’anni non starò più a correre come un matto a destra e sinistra ma che avrò raggiunto la mia stabilità personale e professionale, soprattutto. Ci sono tanti obiettivi che mi sono posto nella vita e Is Pop è uno dei tanti. Ho anche altre progetti come il ristorante gastronomico che spero di aprire presto a Milano. In un anno dovrei riuscire a sviluppare a Milano il mio ristorante e, nel frattempo, vorrei espandere il format di Is Pop.

Spero, quindi, che tra venti anni il mio modo di essere, questa mia vita frenetica e sempre di corsa, porti i suoi frutti. Vorrei un giorno riuscire a godermi la vita, la mia famiglia e tutto quello che ho di più caro nella vita tar cui ovviamente la cucina.

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