Nel Real Bosco di Capodimonte il progetto Delizie Reali: cucina naturale, pizze storiche e piatti vegetali
C’è una cucina nel bosco, anzi due. Succede a Napoli, nel Real Bosco di Capodimonte, la tenuta di caccia voluta da re Carlo di Borbone e oggi parco monumentale e museo: oltre 130 ettari di natura, a tratti selvaggia, tra alberi secolari e distese verdi, viali, fontane e circa 400 essenze botaniche.
In questo enorme polmone verde che dà ossigeno e frescura alla città ci sono due posti da mettere in agenda. Sono la Stufa dei Fiori e il Giardino e Casamento Torre, due pertinenze storiche del Palazzo Reale borbonico, tornate a nuova vita dopo un attento restauro architettonico e botanico e oggi gestite dalla società Delizie Reali scarl che ne ha fatto luoghi di cultura e di incontro, di collezionismo botanico e accoglienza.
La Stufa dei Fiori
La Stufa dei Fiori è diventata una Tisaneria Bistrot, un piccolo gioiello architettonico che accoglie dal mattino al calar del sole: è spazio per una pausa caffè, per una premuta fresca di agrumi, per un light lunch e per un aperitivo. L’antica pipiniera, il giardino alle spalle della struttura un tempo dedicato alla coltivazione di piante officinali e aromatiche in vaso, accoglie i tavoli all’ombra di una monumentale magnolia: in cucina c’è lo chef Gennaro Mango che prepara piatti freschi e di stagione, con materie prime in gran parte provenienti dagli orti del Giardino Torre o da piccoli artigiani e produttori locali.
In carta insalate e piatti leggeri come l’insalata di polpo con patata ricciona, limone fermentato e olive taggiasche e il Farro perlato con verdure dell’orto ma anche le eliche al pesto di basilico con pomodoro datterino, stracciata di bufala campana e mandorle tostate e il crostone piastrato farcito con contorni dell’orto e provola di Agerola. Il dehor esterno, arredato con vaserie di agrumi, tavolini e comode panchine è perfetto per una pausa dolce o un aperitivo tra drink analcolici, vini naturali e birre artigianali.
Il Giardino Torre
Il Giardino Torre Orti e Cucina è al margine nord orientale del Bosco: cinto da mura, si estende su una superficie di circa 20mila metri quadrati coltivati a orto, alberi da frutto, agrumi e fiori. Era l’antica fruttiera che serviva la tavola del re, l’azienda agricola dei Borbone, giardino di delizie e sito produttivo. Oggi, oltre il cancello, di questa meraviglia si visitano l’Agrumeto Storico, il Giardino dei Fiori con le prime serre per le ananas volute dai Borbone, gli orti coltivati, il monumentale albero di Canforo, le fontane e gli edifici storici tra cui il Casamento Torre, un tempo casa del giardiniere del re e oggi splendida caffetteria e bistrot.
Dal mercoledì alla domenica è possibile fermarsi nella corte per provare la cucina chef Giorgjo Comitangelo, napoletano, classe 1990, che propone piatti mediterranei, di ispirazione territoriale. La filosofia è quella della filiera corta e della stagionalità: dagli orti alla tavola. Una cucina semplice e di tradizione, ispirata ai principi della dieta mediterranea: la scelta è ampia e l’estate porta in tavola la parmigiana di melanzane in buccaccielo – ovvero preparato in vasocottura –, le fettuccelle ai limoni del Real Frutteto e il risotto alla Nerano con fonduta di provolone del Monaco. Tra i contorni anche la provola in carrozza con coulis di datterino, origano e aglio dolce e l’uovo pochè in doppia cottura con ricotta di fuscella, zucchina alla scapece e il suo fiore.
Ma c’è di più. In un’ala del Casamento è stato ritrovato e restaurato il forno a legna dove si narra sia nata a fine Ottocento la prima pizza margherita: qui il maestro pizzaiolo Salvatore de Rinaldi sforna pizze da impasti fatti con grande amore, solo lievito madre naturale, miscele di farina macinata a pietra e cereali. Ogni pizza ha un condimento speciale: verdure raccolte nel sito reale, pomodoro e altre piccole eccellenze e Presidi Slow Food. Da provare la Mastunicola, probabilmente la prima pizza in assoluto, realizzata con strutto, formaggio pecorino e pepe oppure la Margherita del Giardino Torre condita con salsa di pomodori Antichi Napoletani, basilico e mozzarella di bufala. Sanno di buono, di tradizione e raccontano storie di piccoli artigiani. C’è dunque una cucina nel bosco, anzi due. Ed è una cucina sana, pulita e giusta. Una cucina di gusto, etica e amica dell’Ambiente.