Per la rubrica Uno Chef in 7 domande abbiamo incontrato Alberto Annarumma, lo chef di Josè restaurant il fine dining di Tenuta Villa Guerra, storica dimora alle pendici del Vesuvio. Una stella Michelin, Annarumma è cuoco di lunga esperienza. Da sempre affascinato dagli odori e sapori della cucina tradizionale, interpreta la materia prima con sapienza e verve contemporanea. Un tocco internazionale non manca mai, retaggio delle sue esperienze in giro per il mondo. Di carattere schivo, ha risposto per noi alle domande sul suo rapporto con la cucina, conosciamolo insieme:
Il tuo comfort food
Il mio comfort food è la tradizione che mi riporta all’infanzia: tutto ciò che è preparato dalle
sapienti mani di mia madre, un esempio? la sua parmigiana di melanzane, eseguita sempre con maestria.
L’ingrediente che secondo te si imporrà nel 2024
La mia firma in cucina è lo sfusato amalfitano, e credo che nel 2024 (sulla scia di quanto già accaduto nell’anno appena trascorso), si imporrà anche nei piatti di tutti i grandi chef dell’alta cucina.
Il tuo piatto evergreen in carta
In realtà non ho un piatto evergreen ma sicuramente lavorando con la stagionalità amo le cose belle e buone e mi piace lasciarmi ispirare da esse.
Cosa non mangiavi da piccolo
Da piccolo come un pò tutti i bambini avevo una forte avversione per le verdure, perché ero diffidente nello sperimentare nuovi sapori.
Cucine del mondo, quale?
Giapponese.
A cena con amici, cosa prepari?
Sicuramente li accoglierei con prodotti artigianali di produzione familiare accompagnati con formaggi stagionati e non può mancare la mia marmellata di Pomodoro San Marzano. Proseguirei con paccheri di Gragnano e per finire non può mancare dell’ottimo limoncello.
Il tuo indirizzo food preferito
Sicuramente lo Street food partenopeo, a Napoli ad esempio non posso fare a meno di citare L’Antica Pizzeria da Michele.